Manuela Addeo
Emotional Branding: i cinque sensi
Oggi la sfida per il brand è provocare emozioni in ognuno di noi con un coinvolgimento a 360 gradi
Manuela Addeo
Social Media Strategist & Seo copywriter Zeta Bi e blogger LaManuInWeb
Quanto è importante valorizzare le nostre sensibilità per essere ricordati? Come sviluppare il sesto senso, la scintilla che accende le passioni e attira gli interessi in comunicazione? Il fattore umano in comunicazione dove può portarci?
Per vendere un prodotto/servizio oggi, è necessario archiviare concetti tradizionali come comunicazione e marketing b2b o b2c e considerare invece la loro naturale estensione in H2H: human to human. Parliamo dunque di contenuti e messaggi autentici, espressi in modo multicanale per arrivare in modo diretto e efficace al cuore e alla testa delle persone e migliorarne o rinnovarne l' esperienza d'acquisto. Per sviluppare il "sesto senso", e quindi accendere quella scintilla nei nostri potenziali clienti nel compiere una determinata azione, come l'acquisto di un prodotto, l'identificazione con l'anima di un brand o nel carisma di un personaggio pubblico, è necessario mettersi in ascolto delle esigenze espresse o inespresse delle persone e coinvolgerle con contenuti e azioni stimolanti per generare coinvolgimento e feeling.
Come utilizzare la tecnologia per offrire una comunicazione più completa? Quanto il fattore umano riuscirà a guidare questo cambiamento integrando i rapporti in carne ed ossa con quelli virtuali? Qual è il destino dell’ADV classico in questo senso?
Dietro ad un'innovazione tecnologica c'è sempre un'idea umana: la tecnologia è il mezzo o la soluzione per crearla e realizzarla e stabilire relazioni. L'internet of things ne è un esempio eclatante! Oppure, pensiamo ai processi interni ed esterni di digitalizzazione di un'azienda: quanto è importante la tecnologia per migliorare il work flow di comunicazione e l'organizzazione di mansioni e di lavoro? Tantissimo! Se pensiamo al mondo del retail, dove è sempre più difficile attirare i consumatori nel punto vendita fisico, una strategia di comunicazione che preveda anche la presenza di soluzioni di digital signage è la chiave di volta per offrire un'esperienza d'acquisto interattiva e diretta. Tutta questa tecnologia, abbinata all'adv più innovativo, dovrà essere abbinata all'adv offline, nell'ambito di una comunicazione multicanale.
Quanto è importante oggi estendere la propria immagine su diversi settori? Quali sono i casi di successo più eclatanti? Come ridurre il rischio di perdere valore in questa delicata operazione?
Ciò che conta è avere prima di tutto una presenza di mercato ben consolidata, una unique selling proposition ben definita e un bacino d'utenza delineato. Sarebbe perfetto lavorare in precise nicchie di mercato, in cui è possibile concentrare know how, autorevolezza di settore e rivolgersi a clienti affezionati che - si spera- potranno presentarti ad altri, o puntare su una comunicazione on/off line che lavori in questo senso. Ad estendere la propria immagine in altri settori c'è sempre tempo, anche se nulla deve essere lasciato al caso! E' necessario conoscere bene il proprio brand,i punti di forza e di debolezza, le caratteristiche del nuovo mercato ( inteso come ambito commerciale e area geografica), il target a cui ci andremo a rivolgere, e stare attenti alla brand diluition, il rischio cioè che la marca perda di valore perchè stra usata per molteplici scopi di business. Un caso di successo di brand extension è quello di Virgin:un marchio e business creato da Richard Branson, nel 1973, con la fondazione dell'omonima casa discografica, che si è diversificato in catene di palestre e di alberghi, infrastrutture e tanto altro.