Emilia De Bartolomeis
Emotional Branding: i cinque sensi
Oggi la sfida per il brand è provocare emozioni in ognuno di noi con un coinvolgimento a 360 gradi
Emilia De Bartolomeis
Freelance Senior Copywriter – Social Media Specialist
Quanto è importante valorizzare le nostre sensibilità per essere ricordati? Come sviluppare il sesto senso, la scintilla che accende le passioni e attira gli interessi in comunicazione? Il fattore umano in comunicazione dove può portarci?
Oggi la comunicazione è a doppio senso. I brand non possono più pretendere di imporre un messaggio, ma devono condividerlo con l'audience. Il modo migliore per coinvolgere le persone? Credo che contributi rilevanti e realmente significativi possano fare la differenza. Ed è qui che entra in gioco l’importanza della capacità di parlare attraverso i 5 sensi. Contenuti immediati, intuitivi, emotivamente coinvolgenti, visivamente intriganti, colpiscono nel segno. Nella mia esperienza ormai ventennale in grosse agenzie milanesi ho imparato che però questo non basta. All’origine di tutto, deve esserci una strategia mirata a cogliere l’essenza del messaggio. Se quella è corretta, gli obiettivi vengono raggiunti. Quasi sempre.
Come utilizzare la tecnologia per offrire una comunicazione più completa? Quanto il fattore umano riuscirà a guidare questo cambiamento integrando i rapporti in carne ed ossa con quelli virtuali? Qual è il destino dell’ADV classico in questo senso?
La tecnologia è diventata il perno sul quale ruota la comunicazione di un brand. Le persone trascorrono davanti a uno schermo interattivo quasi il 75% della loro giornata. E quanto ne resta da trascorrere davanti alla televisione? La risposta è poco. Molto poco. Le conseguenze sono quanto mai ovvie: ormai un’azienda per creare buzz e fare operazioni di engagement, deve utilizzare i nuovi media e i social network che, attenzione, se utilizzati correttamente rispetto al messaggio che si vuole amplificare sono uno strumento molto utile che non allontana, ma anzi, avvicina il consumatore alla marca. E i commercial? A mio parere bellissimi esercizi di stile, quando fatti bene, ma oggi molto dispendiosi rispetto ai risultati che dovrebbero raggiungere.