Erika Musso
Emotional Branding: i cinque sensi
Oggi la sfida per il brand è provocare emozioni in ognuno di noi con un coinvolgimento a 360 gradi
Erika Musso
Direttore Creativo webdada
Quanto è importante valorizzare le nostre sensibilità per essere ricordati? Come sviluppare il sesto senso, la scintilla che accende le passioni e attira gli interessi in comunicazione? Il fattore umano in comunicazione dove può portarci?
Sessant’anni fa Ogilvy scriveva che “il consumatore non è uno stupido, è tua moglie”. Oggi le neuroscienze, studiando le connessioni sinaptiche che si attivano quando un brand viene scelto, ci danno suggerimenti molto più precisi su com’è che bisogna corteggiarle, queste mogli.
E, con tutti i pesci nel mare che il mercato globale è in grado di presentare loro in alternativa, corteggiare i consumatori come si aspettano è fondamentale per farsi scegliere!
La comunicazione pubblicitaria deve creare con il consumatore-moglie un legame intimo: trasmettergli l’insieme di stimoli più adatto a farlo innamorare, connettersi al suo sistema di valori e, facendo leva su questo coinvolgimento emotivo, alimentare la motivazione personale che lo porterà alla decisione di acquisto.
Come utilizzare la tecnologia per offrire una comunicazione più completa? Quanto il fattore umano riuscirà a guidare questo cambiamento integrando i rapporti in carne ed ossa con quelli virtuali? Qual è il destino dell’ADV classico in questo senso?
Il marketing di oggi richiede a noi pubblicitari l’apporto creativo più imponente di sempre. Nella cassetta degli attrezzi abbiamo a disposizione non più “solo” un mondo intero di immagini, suoni, materiali, superfici, sapori e odori, già esistenti o da creare, ma anche intelligenza artificiale, realtà aumentata e realtà virtuale.
Nel quadro iperframmentato della multicanalità, ogni comunicazione pubblicitaria deve racchiudere in sé un’esperienza completa; deve rappresentare, come dice Fabris, uno stile di vita, una visione del mondo nel quale il consumatore si possa riconoscere e che gli permetta di affermare se stesso. Più umana di così…
Quanto è importante oggi estendere la propria immagine su diversi settori? Quali sono i casi di successo più eclatanti? Come ridurre il rischio di perdere valore in questa delicata operazione?
Estendersi su altri settori è una strada creativa e stimolante per ampliare gli orizzonti di un brand. Per mantenere totale coerenza con l’essenza del marchio, però, occorre una strategia solida. Vanno dunque preventivate tanta analisi e una style guide che non lasci il minimo spazio a scelte arbitrarie. Un esempio che mi piace è la collaborazione tra Chupa Chups e la fashion label londinese Fyodor Golan. Osservo con interesse anche gli sviluppi del merchandising della digital agency Caffeina.