Enrico Soci
Comunicazione = Informazione, Intrattenimento e Creatività
Enrico Soci Partner e Executive Producer Controcampo
Informazione, intrattenimento e creatività continuano a essere le parole chiave della comunicazione. Quale di questi elementi prevarrà nella formula che ci porterà verso una nuova forma di comunicare?
In realtà la comunicazione è già profondamente mutata rispetto al passato. E’ cambiata la forma. Sono cambiati gli strumenti. E continuerà a cambiare nei prossimi anni. La direzione sarà quella di una sempre più accentuata personalizzazione della comunicazione. Sempre di più saremo nella condizione di “cucircela addosso”. Anche se ciò non necessariamente sarà garanzia di pluralità.
Pensa che oggi il target sia più consapevole di quello che desidera e di quello che si può aspettare dai brand?
Il target è cambiato. E muta in continuazione. Ma, in senso più generale e “culturale”, cambia il mondo e cambiano i consumatori. La crisi epocale che stiamo vivendo ci sta cambiando. Più che di “consapevolezza”, però, parlerei di “necessità” di tener presente l’ambiente e il futuro delle nuove generazioni. I brand si limitano ad adeguarsi al cambiamento. Per non sparire. La vera scommessa è quella di comprendere quale sarà lo scenario dei prossimi decenni. Chi lo farà, con credibilità, potrà godere di posizioni di vantaggio per un lungo periodo.
Quanto è importante l’informazione del prodotto che acquistiamo?
Oggi lo è più che in passato. E, presumibilmente, lo sarà ancora di più in futuro. I consumatori sono costretti a maturare in fretta. E così anche i brand. E chi si occupa di comunicazione.
Il concetto di sostenibilità ambientale o sociale può essere d'aiuto alle aziende?
Il concetto di sostenibilità ambientale e sociale per i brand è una scommessa dagli esiti incerti. Ma che coinvolge tutti. Basta pensare all’estrema competizione in atto nel settore auto e moto. Mai, prima d’ora, si sarebbe potuto pensare ad una Ferrari ibrida. Piaggio è già sul mercato da un anno con uno scooter ibrido. E’ la gara a chi arriva prima con il prodotto giusto. E’ una grande sfida e al tempo stesso una grande opportunità. Come accade sempre in occasione delle crisi più profonde.
Stiamo cercando di evadere dalle nostre abitudini, abbiamo sempre più desiderio di intrattenerci con devices tecnologici portatili. Sarà questa la nuova frontiera della comunicazione?
Sono convinto che ogni forma di comunicazione e intrattenimento generalista continuerà a perdere terreno, a vantaggio alle forme più evolute, interattive, tecnologiche, personalizzabili. Credo che si creerà una forbice. Da una parte l’opportunità di moltiplicare le fonti di informazione. Pensiamo alla funzione svolta da Twitter, da Internet, dai filmati prodotti con i cellulari, nella rivolta iraniana, o nelle forme di dissenso interno cinese. Dall’altra la sempre più estremizzata trasformazione della “comunicazione” in “intrattenimento”. In questo senso le console, l’intrattenimento migrato sui cellulari, la tecnologia 3D, rappresentano un percorso che in futuro si arricchirà di sempre nuove tecnologie e strumenti. Questo genere di intrattenimento non può rinunciare alla novità. Tutto resta in superficie e tutto si brucia velocemente.
Crede che le aziende siano portate a fare una scelta fra le diverse strategie di comunicazione oggi disponibili?
Già oggi le aziende compiono le proprie scelte fra le diverse e nuove forme di comunicazione disponibili. In futuro questo adeguamento sarà sempre più strategico e “necessario.
Quanto conta il grado di integrazione dei media?
Proprio per questi motivi l’integrazione dei media conterà sempre di più. Già oggi è difficile distinguere un nuovo videogioco da un film nelle campagne televisive. In fondo sono un poco la stessa cosa.
La Creatività va d'accordo con gli attuali budget ridotti?
La Creatività può benissimo andare d’accordo con i budget ridotti. Questi sono uno stimolo straordinario. Il passaggio dall’opulento al creativo potrebbe essere il lascito più positivo e duraturo di questa crisi.
Come l'apporto creativo può agevolare la trasmissione del messaggio?
Il messaggio ha bisogno comunque di essere trasmesso in modo creativo. Avviene così in letteratura, in musica, in ogni forma di interazione e comunicazione umana. Tutti i giorni. Non sempre ce ne accorgiamo.
L’attuale fase di transizione può ampliare la competitività fra i diversi stili creativi?
La competitività tra i diversi stili creativi non è mai mancata. Oggi, forse, le condizioni globali della crisi possono essere di stimolo. Un poco come accade nei paesi che escono da una guerra o da una crisi epocale. Diventano laboratori di fermento creativo. Penso all’Argentina di questi anni.