Massimo Melis MELISMELIS
Comunicazione = Informazione, Intrattenimento e Creatività
Massimo Melis Titolare MELISMELIS
Informazione, intrattenimento e creatività continuano a essere le parole chiave della comunicazione.
Pensa che oggi il target sia più consapevole di quello che desidera e di quello che si può aspettare dai brand?
Chissà? Potrebbe essere che oggi il "target" sia più consapevole ma di una consapevolezza che poggia semplicemente sulla comunicazione. Cioè sull'abilità e l'efficacia di comunicare da parte dei brand.
Il target/consumatore è esigente perché i brand fanno bene il loro mestiere.
Potrebbe essere che la domanda sia sempre generata da chi la stimola o da chi offre, quando non "inventa", l'offerta.
Quanto è importante l'informazione del prodotto che acquistiamo? Il concetto di sostenibilità ambientale o sociale può essere d'aiuto alle aziende?
L'informazione del prodotto intesa come flusso di conoscenza è la stessa reason why di una buona comunicazione.
Se nei blog, nei social network e in genere sul web si parla bene del prodotto, ciò aiuta a rendere più credibile la comunicazione di tipo pubblicitario. Due cose però: uno/ il flusso di pareri, critiche, apprezzamenti sul web è orientabile con sapienti tecniche di web marketing, due/ è chiaro che è molto suggeribile una comunicazione atl non overclaim su valori facilmente sconfessabili poi sul web.
Il green, il bio e gli ambiti affini sono leve di marketing. Oggetto di trend che raramente sfuggono al controllo. Incidono e sono incisi dalle politiche di prezzo che hanno spesso movimenti inversi rispetto al concetto di risparmio. Il consumatore si trova così scisso e sotto ricatto: Devo risparmiare o devo occuparmi del Pianeta?
E la maggior parte delle volte obbedisce ai messaggi che gli vengono sottoposti, indipendentemente da quali essi siano.
Stiamo cercando di evadere dalle nostre abitudini, abbiamo sempre più desiderio di intrattenerci con devices tecnologici portatili. Sarà questa la nuova frontiera della comunicazione?
Abitudine scaccia abitudine. La comunicazione efficace coglie ogni nuova possibilità di colpire con performance sempre superiori. La TV, la carta stampata, le affissioni, dagli anni '70 tutto sempre di più. E da un decennio, la planetaria diffusione dei mezzi legati al web.
La comunicazione, che cerca da sempre media efficaci, rapidi, economici, predilige, oltre ai mezzi con target trasversali/universali, quelli che consentono di intercettare con maggior esattezza possibile le nicchie di target desiderate. Da qui l'incredibile moltiplicazione di canali su ogni banda, larga e stretta, digitale e analogica, satellitare e terrestre, etc
Ma la stessa domanda vista da casa, mi fa dire che i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, cercano come sempre, stimoli, divertimento o apparenti tali.
I nuovi devices danno una risposta affascinante a questa ricerca, virtualizzano l'ego degli utenti, sublimandone i complessi, e così si diffondono riuscendo spesso ad essere addirittura virtuosi.
Crede che le aziende siano portate a fare una scelta fra le diverse strategia di comunicazione oggi disponibili? Quanto conta il grado di integrazione dei media?
Credo che tutte le aziende debbano saper individuare il mix di canali corretto per la loro comunicazione, atto a intercettare con efficacia e al costo più basso, l'attenzione dei target dati.
Genericamente, giocare su tutti i fronti con i giusti dosaggi dovrebbe essere la soluzione più intelligente.
La Creatività va d'accordo con gli attuali budget ridotti? Come l'apporto creativo può agevolare la trasmissione del messaggio?
Non vedo una relazione diretta tra creatività e budget alti. Peraltro, comunicazioni pubblicitarie con un alto tasso di creatività, spesso hanno dato successo a commercial, hanno creato tormentoni, hanno fatto vincere i festival di Cannes ma non solo non hanno portato un centesimo nelle casse dell'azienda committente, ma addirittura non ne hanno migliorato in nulla l'awareness di marca dirottando totalmente i riflettori proprio sulla propria Creatività che, da strumento, diventa protagonista. Il mezzo diventa l'oggetto. E l'oggetto paga.
L'apporto creativo dev'essere una leva in mano alla logica. Allora c'è speranza che non solo agevoli la trasmissione del messaggio ma che dia un servizio all'Azienda.
L'attuale fase di transizione può ampliare la competitività fra i diversi stili creativi?
Non saprei. Potrebbe essere che in questo momento di transizione, dove girano migliaia di curricula di persone di ogni età che cercano lavoro, ognuno debba dare il massimo di sè stesso. Anche nella creatività.