Paola Ferrario
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Paola Ferrario
Pr &Communication Manager
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
La mia mission è costituire un lavoro competitivo attraverso la capacità di ascolto e traduzione delle necessità del cliente in progetti di comunicazione aiutandolo a definire il target di riferimento, il posizionamento del marchio e la sua identità.
Prima ancora di parlare di metodo, credo sia importante fare una premessa su quanto sia fondamentale ascoltare il cliente e individuare i pubblici di riferimento.
Ovviamente poi la qualità dei contenuti è la chiave di volta. Ciò che bisogna assolutamente fare è controllare che il contenuto sia di reale valore. Cosa vuol dire? Un contenuto di qualità è composto da diverse componenti tra cui deve essere piacevole da guardare o da ascoltare e racchiudere in se componenti di viralità, ma soprattutto deve possedere una delle seguenti caratteristiche: essere una novità, avere carattere di utilità, fornire incentivi, suscitare emozioni e che richiami all’azione.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Sì, oggi siamo molto disposti a seguire il content marketing di marca, anzi ci piace perchè in questo modo sentiamo di averli più a portata di mano. Per quanto riguarda i social, questi, al giorno d’oggi permettono di generare relazioni tra una società e il cliente, sono ormai diventati un canale irrinunciabile.
Gli strumenti social cambiano in continuazione: da Facebook a Twitter, a Snapchat ma ciò che rimane sono le relazioni. Per svilupparle con successo, le aziende devono ascoltare e imparare, monitorare e seguire i clienti, avere un dialogo. E questo è diventato possibile attraverso le tecnologie social.
Ciascun cliente ha un determinato livello di coinvolgimento con i social: c’è chi osserva, commenta e condivide. La condivisione è la base del rapporto tra cliente e azienda, infatti, è necessario essere autentici e trasparenti.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Gli errori commessi in comunicazione in genere influiscono sull'affidabilità e sulla trasparenza delle relazioni del brand con i gli utenti e quelli più dannosi secondo me sono:
• Perdere di vista l’obiettivo e il target;
• Non avere una strategia di gestione della crisi (prevedere sempre un work flow di crisis management);
• Non rispondere, domandare è lecito, rispondere è cortesia;
• Comunicare sui canali social senza aver redatto un piano editoriale;
• Non avere una presenza costante;
• Non saper ascoltare il cliente;
• Mancanza di originalità;
• Autocelebrazione;
• Credere di essere infallibili;
• Non effettuare delle ricerche o indagini di mercato.
Il caso più eclatante è stato a mio avviso il caso Barilla, mi riferisco alle dichiarazioni di Guido Barilla rilasciate a LaZanzara su Radio24 nel 2013.