Peppe Alviggi
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Peppe Alviggi
Communication Manager del Gruppo Stratego www.gruppostratego.it
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Per sviluppare contenuti di valore dobbiamo partire da due semplici domande: quali sono i nostri obiettivi? a chi ci rivolgiamo? Tutti i contenuti devono essere pensati per il consumatore finale, per il nostro “lettore tipo” altrimenti rischiamo di creare un prodotto inutile, una goccia nel mare delle informazioni che ogni giorno troviamo sul web. Dopo un’attenta analisi del settore e dei concorrenti, dobbiamo individuare il concept.
L’articolo più bello, il video stilisticamente perfetto non sono nulla al cospetto di un’idea vincente. Prima l’idea, poi la forma! Una volta individuato il concept, procediamo con la scelta di strumenti (articolo, video, visual grafico) e mezzi (canali social network, testate giornalistiche, newsletter). La nostra abilità nel coinvolgere gli influencer della rete, e dare ampia audience al messaggio, sarà determinante. Più il contenuto sarà interessante, e quindi condivisibile, più avremo possibilità di innescare il meccanismo virtuoso della condivisione, il passaparola.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Una strategia di comunicazione degna di nota prevede un’integrazione di tutti i mezzi a disposizione in funzione di obiettivi e target. In questo scenario, il content marketing può rivestire un ruolo importante se fatto con professionalità e qualità.
Oggi i brand hanno la grande opportunità, utilizzando i canali in loro possesso (sito web, blog aziendali, canali social network, newsletter) di raccontarsi “gratuitamente” o quasi ai propri potenziali utenti e clienti. Lo sviluppo di una strategia di content e di un accurato piano editoriale sui social network nel medio e lungo periodo producono effetti molto positivi sulla comunicazione esterna di un brand.
A tal proposito, è necessario trasmettere messaggi coerenti con i valori e la filosofia dell’azienda. I social, in particolare Facebook, per incrementare l’audience del messaggio e intercettare potenziali clienti sono determinanti.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Innanzitutto l’autoreferenzialità, che non solo non dà un valore aggiunto al brand ma rischia di penalizzarlo. L’acquisto di una pagina pubblicitaria oppure la realizzazione di post sui social network in cui presentarsi come “i più belli, i più bravi e con i prezzi migliori” oggi più di ieri non ha senso.
L’autocelebrazione è assolutamente da evitare, perché non crea interazione e mette distanza tra il brand e l’utente. L’incoerenza è un altro errore spesso commesso dalle aziende, sia per quanto riguarda la propria identità visiva (logo che non rappresenta i valori aziendali, sito web diverso dagli altri materiali di comunicazione, etc..) che nel racconto quotidiano delle attività.
Un altro errore commesso, anche dalle agenzie, riguarda l’utilizzo dei canali social network, in molti casi statico e non dinamico. Limitare l’attività alla realizzazione di post quotidiani, sia testuali che con grafica o video, è riduttivo. Occorre, nell’ambiente social di riferimento, individuare potenziali influencer (utenti, media, gruppi) e creare alleanze. Movimentare una pagina fan è anche questo.
Un altro elemento fondamentale, per non dire determinante nelle strategie, è la capacità di saper ascoltare ciò che accade sulla rete. Spesso sono proprio gli utenti a suggerirci i contenuti da trasmettere e come “aggiustare il tiro” nelle nostre strategie. Infine, un altro errore è legato alla scelta di un linguaggio poco coinvolgente. Ogni canale ne richiede uno differente.