Susanna Baraldi
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Susanna Baraldi
Titolare di Time ADV s.r.l.
Per comunicare in modo efficace é importantissimo capire profondamente il cliente prima di iniziare qualsiasi processo. Ogni cliente ha caratteristiche proprie costituite non solo dalla loro mission ma anche dalle peculiarità dei loro prodotti o dei loro servizi e dall'etica, il mix di queste cose determina l'unicità dell'azienda.
Solo dopo aver individuato queste peculiarità è possibile definire un messaggio funzionale. Il messaggio viene poi elaborato, affinato, coordinato e sviluppato per i diversi mezzi in precedenza selezionati per raggiungere il maggior numero di utenti interessati a quel particolare servizio/prodotto.
Certo ogni agenzia ha affinato un proprio metodo, un proprio stile comunicativo che si distingue dalle altre, spesso le aziende scelgono proprio in base alle affinità che esse hanno verso quello stile, piuttosto che ad un altro.
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
In questi ultimi anni la digitalizzazione ha rivoluzionato completamente il mondo della comunicazione, non solo per ciò che riguarda i mezzi, vedendo entrare con prepotenza il mondo web nelle pianificazioni media, ma il vero grande cambiamento sta nella ridefinizione del concetto di "target", un tempo i clienti venivano classificati per fascia di età per capacità di acquisto, per cultura... ora invece, i clienti vengono individuati per opinioni.
Il web ha indubbiamente spostato il focus del messaggio sul contenuto e parecchie aziende si stanno attrezzando di conseguenza, utilizzando sempre di più il content marketing per fare in modo che gli utenti possano trovare sempre più affinità con il loro marchio e che questo possa portarli ad una fidelizzazione del marchio stesso. I social, in questo processo, ricoprono un ruolo importante perché permettono l'interazione di diversi soggetti e la possibilità di creare gruppi.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Il content marketing è diventato fondamentale, non può essere considerato come un piano strategico a sé ma deve essere fortemente integrato e coordinato a tutta la comunicazione dell'azienda, solo così sarà possibile evitare errori grossolani come perdere di vista il prodotto o andare contro i principi o l'etica dell'azienda solo per avere più contatti.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Gli errori da non commettere in comunicazione:
• 1 ) MENTIRE. Le bugie hanno le gambe corte e... nell'era digitale diventa difficile farla franca ed evitare eventuali osservazioni questo produce un enorme danno alla web reputation, difficile poi rimediare e ottenere di nuovo la fiducia degli utenti.
• 2) COPIARE. Anche questo atteggiamento viene spesso condannato e l'azienda ne paga caro prezzo.
• 3) INCOERENZA. La comunicazione così come i contenuti deve sempre essere coerente per non disorientare gli utenti
• 4) IMPROVVISAZIONE. I messaggi non vanno mai improvvisati ma sempre studiati dopo aver effettuato le opportune ricerche e condivisi con l'azienda prima di ogni loro pubblicazione
• 5) TRASCURATEZZA. La cura della comunicazione è importantissima sia nel mondo off ma soprattutto nel mondo online, per cui non vanno mai trascurati pagine e sito, e soprattutto se si ricevono domande e/o osservazioni è buona norma rispondere sempre.
• 6) L’AUTOCOMPIACIMENTO STERILE. Un tempo così si comunicava… bastava dire che si era i più bravi, i più belli e i più efficaci del mondo che funzionava. Ora non è più sufficiente, occorre dire molte altre cose e soprattutto sono gli altri che devono dire che siamo i migliori.
• 7) DISCORDANZA tra immagine e azienda. Se l’azienda cambia si evolve si innova, la sua immagine non deve restare la stessa ma deve sempre seguire e rappresentare i cambiamenti
• 8) IL FAI DA TE, diffuso nelle piccole e medie aziende può avere effetti devastanti sulla reputazione dell’azienda. Comunicare in modo poco professionale, connota la stessa superficialità al prodotto o servizio in oggetto.
• 9) LA MOLTITUDINE, evitare sempre di caricare la comunicazione di troppi concetti o troppe immagini, meglio poche cose chiare ed efficaci, la mente è pigra e i tempi sempre più ridotti, meglio agevolare la ricezione del messaggio con ordine e semplicità
• 10) LA BANALITÀ’ meglio evitarla a favore di un messaggio creativo e nuovo.
A mio parere, il caso più eclatante di “epic fail” è stato quello di #Guerrieri di Eni. Un effetto boomerang della campagna su Twitter sicuramente inaspettato. Un episodio noto a tutti per il suo clamore dove, quelli che avrebbero dovuto essere i guerrieri/eroi con l’energia Eni, si sono ribellati rivendicando quelli che ogni giorno, nei territori, si battono contro le centrali a carbone di Enel”, oppure “quelli che devono pagare la bolletta più cara d’Europa e sono in cassa integrazione” in una vera e propria rivoluzione negativa sui social network.
Credo che l’errore di fondo, in questo caso, sia stato quello di non aver studiato bene il “popolo della rete” la non conoscenza della loro lingua ha addirittura fornito lo strumento giusto per poter sferrare un attacco contro l’azienda.