Alessandra Vignaroli
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Alessandra Vignaroli
Social Media Strategist presso Edoardo Alaimo
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
In questo lavoro bisogna avere non solo molta pazienza e grande capacità creative ma bisogna essere anche caparbi e furbi. Quando progettate un meraviglioso castello di cristallo, e la luce sprigionata dal minerale è di grande impatto visivo, bisogna sapere che il vostro cliente sarà sempre munito di un paio di occhiali da sole che metterà al momento giusto, e uno scalpello, che userà per ridisegnare il vostro progetto.
A volte succede che scalpella un pò troppo e rischia di buttar giù tutta la struttura. Ho fatto diverse esperienze in vari settori, come quello del turismo, degli eventi e della moda, sia come Social Media Strategist che come Grafico e posso dire che tutti possono far nascere un’idea, non solo i creativi, anche un bambino di 5 anni può essere creativo. Il problema non è l’idea, è l’armatura che deve avere quando essa nasce. Il metodo che uso è principalmente la pazienza e la costanza. Ascolto molto gli altri, ascolto le loro storie, i loro problemi , i loro atteggiamenti e le reazioni che hanno. Studio diversi tipi di target.
Prima di imbattersi in qualsiasi idea, bisogna studiare il destinatario. Quali sono le sue abitudini, i suoi interessi, qual è il suo stile di vita. Devo dire che in questo, i Social ci aiutano molto. Il messaggio quindi arriverà al destinatario perché lo rispecchia talmente tanto che ne condivide il valore aggiunto e la sua promessa.
Perchè scegliere Nike piuttosto che Adidas? Perchè magari Nike comunica velocità comodità, sudore, corsa nella natura, squadra, tutti elementi che rispecchiano uno stile di vita, lo stile di vita Nike, quindi io che mi rivedo in Nike lo compro. Adesso quando si comunica non si comunica più un plus che può essere il tipo di materiale traspirante unico nel suo genere, o i colori fluo che contraddistinguono un paio di scarpe, adesso si parla di emozioni, di storie. Raccontate storie, i vostri destinatari ne saranno felici.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
I contenuti a volte possono passare in secondo piano rispetto al pacchetto in cui essi vengono confezionati e presentati. Oggi siamo disposti a tutto pur di non perdere tempo. Se i contenuti sono ben esposti e sintetici allora preferiamo ricevere il maggior numero di informazioni in poco tempo ed arrivare ad un vero e proprio Overload del nostro cervello.
Ora come ora i Social Media favoriscono di gran lunga la comunicazione di un prodotto e la fidelizzazione del cliente. Se pensiamo a come sono costituiti i social, che si basano sulla logica del mi piace e della condivisione quasi compulsiva, capiamo subito che possiamo ingaggiare l’utente semplicemente parlando di lui attraverso un prodotto. Non è però così semplice come sembra, perché dietro a ciò si nasconde un arduo lavoro in cui il tempo diventa il peggior nemico.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Gli errori sono tanti in comunicazione, e si commettono tutti i giorni anche quando si diventa degli esperti in materia. Comunicare bene è fondamentale per un Brand che vuole emergere dal mercato in cui si trova. Anche non comunicare nulla è una forma di comunicazione, perché ci sarà sempre qualcuno che parlerà per voi e il vostro silenzio farà il suo seguito.
Rimanendo nel mio campo, Social Media, l’errore più grave che può fare il Brand è non studiare gli Analitcs che hanno tutti i social, anche se alcuni a pagamento. Gli Analitics sono delle statistiche e raccolte di dati sulle persone a cui piace la pagina, sui mi piace ricevuti, sull’andamento della pagina stessa, sugli orari di punta ecc. Se non si studia prima chi sono i seguaci e cosa gli piace, non si potrà mai raggiungerli.
Un altro grave errore è non avere un calendario o un piano editoriale, nel nostro lavoro è fondamentale. Un semplice calendario Excel può salvarci la vita, basta perderci un po di tempo un giorno, per avere già tutto il lavoro sotto controllo. A volte vedo pagine Facebook con gravi errori grammaticali, può succedere sì, soprattutto se si va di fretta, però è sempre meglio rileggere almeno 3-4 volte quello che si è appena scritto. Le prime due volte per notare eventuali errori di battitura e le ultime due per notare se la frase, ha effettivamente un senso compiuto.
Tra le Case History che maggiormente trattiamo quando parliamo di Social Media Marketing è sempre stata la Ceres che in un modo o nell’altro riesce ad avere un Engagement incredibile pur parlando di alcolici.
Non è un caso italiano però è quello che viene studiato di più. Se cercate online il concorso fotografico fatto nell’estate 2014 troverete un bel progetto, con un attimo tema e un premio impeccabile. “Inviaci una foto a testa in giù e la più divertente vincerà un viaggio per due in Australia” Tema semplicissimo, si parla di birra, quindi vacanza, mare, viaggio amici, si parla di Australia quindi dall’altra parte del pianeta, si parla di divertimento, e quindi foto capovolta per alludere magari oltre che alla posizione geografica dell’Australia, anche all’originalità che può avere chi beve Ceres e chi si sente un Ceres People.