Silvia Tassone
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
SIlvia Tassone
Social Media Manager e Blogger
Co-Founder Gluroad.it
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Può sembrare banale o scontato ma ogni volta che strutturo una strategia di content marketing parto dalle persone. La prima domanda che mi pongo è chi c’è dietro a quel brand? E poi continuo a farmi domande come Qual è il team di persone che ogni giorno si alza e lavora su quel prodotto? Perché lo fa? Che valore ha per loro? E per le persone che acquistano quel prodotto?
Certo, il brief è un ottimo strumento per conoscere qualche dato di quell’azienda, ma la vera “storia” deve essere scoperta a partire dalla “narrazione” che ne fanno gli ideatori e lo staff. Proprio per questo il mio punto di partenza nella creazione del content marketing strategico consiste in una serie di interviste con i clienti, affinché, dal nostro confronto, risultino chiari sin da subito le aspettative, gli obiettivi raggiungibili, il target e il messaggio finale da far veicolare.
Per mettere in pratica questa metodologia la fase preliminare di analisi mi conduce ad uno stretto contatto con le persone che hanno deciso di affidarmi questo incarico, affinché dal brainstorming ne possa scaturire una mission che contenga macro e micro obiettivi a partire dalle linee guida che sono i clienti stessi a delineare nel mio lavoro. Il punto più delicato è effettivamente questo, entrare completamente nel prodotto che si dovrà raccontare agli utenti, al fine di avere uno storytelling performante per natura e non per induzione.
Quando propongo ai miei clienti una strategia di content marketing cerco sempre di trasmettere loro l’importanza che riveste, per esempio, il blog aziendale. Perché quest’ultimo rappresenterà il nostro miglior bigliettino da visita nella costruzione di una brand reputation, avendo ben evidente che i nostri obiettivi saranno la fidelizzazione e la conversione dei lettori in customer. D’altra parte, come recitava una sentenza greca, Conosci te stesso.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
In questo senso è proprio lo storytelling e la storia che hai da raccontare che fa la differenza. Perché, come abbiamo imparato in questi anni, i social media propongono una comunicazione diretta con gli utenti. Utenti che potrebbero diventare i tuoi clienti. Che possono farti domande sui social, che possono ricevere risposte sui social, che possono vedere e leggere le tue storie, che possono conoscere i tuoi eventi in presa diretta.
Questo è un vantaggio enorme per i brand, perché si oltrepassano gli intermediari, si oltrepassano i mezzi di comunicazione tradizionali per preferire un linguaggio e una comunicazione più snella e più naturale. Per questo motivo molti miei clienti hanno seguito il mio consiglio di strutturare la loro comunicazione attraverso un diario di bordo, il blog aziendale, con la funzione fondamentale di proporre contenuti utili sia agli utenti sia all’azienda stessa. Perché un lettore consapevole ha molte più possibilità di essere convertito.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Non mentire. Non vendere fuffa. Non creare contenuti utili. Non essere presenti in modo intelligente sui social. Commettere errori. Dimenticate la massima del purché se ne parli, perché se sui social si parla male di voi, sarà impossibile far dimenticare agli utenti i giudizi negativi. La vostra brand reputation sui social è il vostro biglietto da visita, sono le antiche referenze che un tempo derivavano dal passaparola diretto e ora vengono veicolate online.
Pensiamo al caso Italo, al caso Melegatti, al caso Barilla. Quando si pensa ad epic fail purtroppo questi brand ci vengono subito alla mente. Ecco, fate in modo che questa associazione non sia mai il caso vostro. Cercate di seguire modelli vincenti come Ceres, la sua comunicazione brillante, sempre sul pezzo. E per fare questo dovete circondarvi di persone preparate, appassionate, studiose e disposte a vivere a trecentosessanta gradi il loro lavoro.