Riccardo Porta
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Riccardo Porta
General Manager
Connexity Italia
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Bisogna sempre partire dal target e dai dati. In Connexity lavoriamo a stretto contatto con il mondo dell’e-commerce e con clienti a performance; a loro chiediamo un brief che identifichi al meglio il proprio pubblico di riferimento: indicazioni socio-demografiche e interessi. Da qual momento in poi mettiamo mano ai nostri dati proprietari che ci permettono di poter costruire una comunicazione su misura ed efficace.
Come? Connexity ha la fortuna di gestire, worldwide, oltre 7000 negozi online che vendono più di 175 milioni di offerte. Tracciamo tutto quello che avviene: conosciamo da vicino chi compra online, analizziamo i comportamenti e siamo in grado di predire trend e intenzioni di acquisto. La comunicazione e i contenuti hanno indubbiamente una buona dose di parte creativa ma si devono sempre basare su delle solide basi costruite con i dati. Tutto parte da lì, dai freddi e, per molti, poco affascinati, numeri.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
In modo più o meno consapevole siamo immersi, nel quotidiano, nelle strategie di quei brand che hanno capito che l’utente non è più quello di 10 anni fa. Da una strategia multicanale siamo passati a una strategia omnichannel che ha l’obiettivo di far integrare i canali fisici (punti di vendita, show room, etc.) con quelli digitali (e-commerce, mobile promotion, etc..).
Questo perché il percorso d’acquisto del consumatore è profondamente cambiato: l’attenzione non è più rivolta esclusivamente all’atto d’acquisto, pur privilegiando ancora il punto vendita come luogo finalizzato all’acquisto; nella shopping experience rientrano ormai a pieno titolo la comparazione e la valutazione dei prodotti, delle offerte e dei servizi aggiuntivi, utilizzando i canali on-line e, nello specifico, sempre più spesso quelli in mobilità.
I contenuti giocano un ruolo dominante e i social sono un veicolo fenomenale per ingaggiare l’utente. Ben vengano le figure di head of content/content strategist ma attenzione a fare l’errore di affidare questi ruoli a persone non preparate e senza una buona dose di esperienza sul campo.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Ci vorrebbe molto più di un decalogo. Provo allora a non rispondere stressando invece il concetto centrale di ogni forma di comunicazione: l’ascolto. Non a caso le aziende che comunicano meglio sono quelle che eccellono anche nel customer care.
Gli errori nascono sempre quando si tradisce la fiducia dei consumatori e quando le informazioni non sono chiare. Oggi è importante prestare la massima attenzione a quanto si dice di noi in luoghi dove gli utenti possono commentare la nostra performance e quella dei nostri concorrenti, non solo per correre ai ripari di fronte a nostre deficienze, ma anche per raccogliere lo spunto ad una più incisiva azione di marketing e, di fatto, di comunicazione.
Di scivoloni ne hanno presi in tanti così come di errori, anche noi che siamo al di là della barricata, ne abbiamo commessi parecchi. Alla fine però saremo sempre giudicati dal mercato e se con onestà intellettuale faremo al meglio il nostro lavoro verremo sempre premiati. L’importante è sempre metterci la faccia e mai tirarsi indietro.