Marco Bergamaschi
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Marco Bergamaschi
Fondatore e Amministratore Delegato di Raimondi e Campbell Associates Srl
Agenzia Letteraria, Licensing e Comunicazione.
È bello pensare che il viaggio non si fermi ….. che possa virare verso altre mete, non solo cercando di raggiungere l’obiettivo prefissato ma di poter arricchirsi nel tempo. Oggi nel grande mare della comunicazione dei tanti mezzi che ci accompagnano durante la giornata è indispensabile costruire un cammino a tappe. Un percorso che possa far emergere i valori di un prodotto o di una marca: tutto quanto può consolidare il futuro.
Ogni novità ha una storia … ma ormai tutti raccontano storie. Ogni marca ha un passato più o meno eccellente e ricco di fascino. Basta per costruire il futuro?
Credo che oggi le aziende lo sappiano molto bene, ‘oggi’ è già passato e domani è un altro giorno. I valori della marca possono mantenere la loro coerenza e le loro caratteristiche solo se si rinnovano nel domani.
È bello ricordare chi, famoso e noto ai più, ha utilizzato i prodotti della marca, ma la scommessa è sempre quella di scoprire chi ‘domani’ lo userà. Le tappe e la diversificazione dei mezzi possono essere una strada da percorrere senza troppa fretta.
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
L’avvento ormai ultra ventennale della rete Internet e la nascita dei vari social network hanno aperto il vaso di Pandora: tutte la aziende o meglio le marche sono diventate EDITORI. Ma ….ci siamo accorti che non basta creare un sito, un blog, una pagina sul social per completare la propria comunicazione. Ci siamo anche accorti che la comunicazione digitale invecchia in brevissimo tempo.
Ci siamo accorti però che con il ‘copia e incolla’, tanto facile da realizzare con l’enorme quantità di contenuti disponibili in rete, non si va lontano: cosa può pensare un comune mortale dopo aver navigato in rete e aver trovato le stesse ‘cose’ in ambienti diversi? È necessario dare una risposta.
Noi siamo nati nel mondo editoriale e oggi siamo scesi dal piedistallo della cultura, pensiamo si possano presentare i contenuti culturali ed artistici in tanti modi e in tanti ambienti ma senza dimenticare che devono essere sempre contenuti originali. Originali e realizzati da autori capaci di coinvolgere il pubblico, chi è padrone del suo sapere è capace di trasferirlo.
Allora sì, convinciamo le marche ad essere Editori … a cercare la capacità di coinvolgere, perché raccontare con testi o immagini è sempre portare qualcosa in più, ma rimane nel tempo se è originale e non copiata
In questo percorso abbiamo vissuto direttamente l’articolazione di utilizzo dell’opera artistica di Guido Crepax. Dai suoi libri abbiamo tratto materiale per mostre ed eventi, pagine sui social media, immagini per prodotti di varia natura, allestimenti nei centri commerciali, testimonial per campagne di comunicazione con la sua icona Valentina … abbiamo chiesto anche a nuovi artisti di interpretare la sua opera e ai licenziatari di portare al pubblico le sue immagini, di alto contenuto artistico, in modo nuovo ed attuale. Le strada intrapresa non cesserà e altre idee verranno fuori dal cappello, le grandi opere sono senza tempo se si cavalca il tempo.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Collaborare con chi vuole e deve gestire dei contenuti è un passo importante in una nuova strategia di comunicazione. Una condizione primaria però ci deve essere: l’investimento sulla realizzazione dei contenuti deve essere capiente. Senza buttare denaro ovviamente.
Non possiamo pensare di creare originalità acquistando immagini o ‘ricette’ in rete a pochi euro. Lo sviluppo dei contenuti consoni alla propria marca possono essere il prodotto di uno sforzo autorale importante, realizzato da professionisti capaci di interpretare il pubblico. Solo chi è capace di sintetizzare il messaggio coglie positivamente il pubblico nei pochi minuti, vale anche per i social, che dedica.
Uno scrittore, un illustratore, un musicista, un compositore, un giornalista, uno sceneggiatore, un fotografo e tutti coloro che realizzano di professione contenuti sono sicuramente capaci di trovare la chiave di accesso al ‘sentire’ del pubblico.
Compito dell’agenzia è quello di avere sempre le antenne pronte a scovare nuovi autori per i contenuti necessari e di poterli proporre a chi né sarà responsabile in azienda. Magari scordandoci dei soliti amici. I professionisti dei contenuti sono capaci di valutare l’iterazione fra i social e i momenti fisici. Il ‘live’ paga ed è importante, lascia una lunga scia e si rinnova continuamente.
Abbiamo visto negli anni tante iniziative, concorsi, premiazioni, eventi dedicati a vari contenuti, ma quanto hanno avuto di riscontro in più dopo l’intervento di un professionista riconosciuto? I vari successi dei talent televisivi sarebbero stati uguali se i ‘giudici’ fossero stati degli sconosciuti? Oggi possiamo immaginare che ogni opera artistica possa avere una seconda vita nella comunicazione e in quanto la stessa può generare per il futuro. L’editore è colui che è capace di portare al pubblico sempre qualcosa in più…. Se anche le marche lo potranno fare dipenderà dalla qualità della loro comunicazione.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Una comunicazione articolata può certamente correre il rischio di inciampare da qualche parte. Un testo sconclusionato, una musica noiosa, un foto già vista, una citazione abusata, una notizia superficiale, un colore fuori posto, nudità gratuite, tutti ‘eco’ perché va di moda, i testimonial sportivi ‘dopati’ … potremmo elencarne tante.
Non mi permetto di giudicare i lavori altrui, è contrario alla mia etica. Oltre alla speranza che preoccuparsi dell’ambiente e del nostro pianeta possa essere un modus operandi consolidato nelle aziende e nella loro comunicazione, vorrei anche scommettere per il futuro sugli errori che può correre un artista ‘prestato’ ai contenuti di ‘marca’: gli artisti conservano nel loro animo il sentire di un bambino…. I piccoli sbagliano ma possono rimediare … ne hanno sempre il tempo!!!