Turi Di Bella
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Turi Di Bella
Executive Creative Director agenzia Dbt
www.dbtgroup.it
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
I tempi cambiano, e in un mercato così competitivo, cambiano tendenzialmente i costumi ed il modo di percepire la comunicazione relativa ad un prodotto. Si ha sempre più la necessità di acquistare o di regalare un prodotto unico e d'eccellenza, che rappresenti l'originalità della produzione e del Made in Italy e differenzi ulteriormente l'azienda che lo produce dai suoi principali competitor. L'unica costante che controtendenza rimane invariata nel tempo, è la raccolta cronologica di tutte le informazioni attinenti l'azienda.
Iniziamo catalogando il pregresso aziendale di marketing del cliente, ricercando laddove sia possibile vecchi documenti, annunci e campagne pubblicitarie; intervistiamo i dipendenti ed i manager aziendali, ascoltando il punto di vista di chi lavora in azienda, di coloro che hanno tutto l'interesse di far bene al fine di consegnare un prodotto utile e ottimale. Tutto ciò è possibile attraverso l'ascolto, le storie che coglieremo nel tempo, senza enfasi, rispecchieranno i loro ricordi, e forniranno materiale utile per raccontare a nostra volta le storie lontane che desideriamo riportare, quei traguardi e risultati che hanno reso importante un'impresa negli anni. Il segreto di ogni successo aziendale, aldilà di qualsiasi mezzo o strumento utilizzato, è quello di riuscire a percepire e raccontare al potenziale acquirente, i valori aziendali in maniera breve e concisa, senza essere mai né troppo ripetitivi, né risultare noiosi. Partire dal presupposto che il consumatore non è mai uno stupido. Scrivere con passione creerà un legame emotivo con i consumatori. Tutto questo si traduce nel consolidamento di un rapporto umano tra noi e l'azienda cliente, che è alla base di ogni pianificazione e foriero di conoscenze, input, idee e creatività da utilizzare successivamente sul campo.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Il nostro modus operandi è assolutamente distante dalle dinamiche a volte obsolete di certe agenzie di comunicazione, oggi l'agenzia di pubblicità è cambiata, quella forma di impiego tradizionale ha fatto il suo tempo, l'avanguardia è determinata da svariate risorse che indipendentemente da un luogo fisico dove incontrarsi, attraverso le nuove tecnologie, si conoscono, si connettono e creano sinergie, intraprendendo per specializzazioni varie, i più svariati progetti. Il ruolo del direttore creativo in questo frangente è molto cambiato.
Il Ceo e/o direttore creativo, si ritrova il più delle volte a confrontarsi con le figure più disparate, interagendo in luoghi diversi e tempi che sembrano dilatati. In questo, i social rappresentano un ruolo ambivalente. La ricerca del cosiddetto specialista, esso sia nativo digitale o meno, parte dai social. I nuovi influencer utilizzano tutti gli aspetti del digital per declinare le nuove informazioni ed i messaggi di comunicazione che il consumatore recepirà navigando sugli stessi canali.
La crossmedialità sarà il collante tra i vecchi convenzionali mezzi di comunicazione ed il futuro rappresentato dai nuovi codici comunicazionali. Sempre più il design andrà a braccetto con la tecnologia e l'aggiornamento di ciò che decenni orsono sembrava apparentemente slegato ed incompatibile. Tecnica e creatività, ormai indissolubili compagni di viaggio, rappresenteranno un mondo in continuo e perenne divenire.
Senza i social, in marketing, la parte istituzionale dell'azienda non può più esistere. I social sono divenuti lo strumento istituzionale per antonomasia; da Barilla a Nike, la marca ci insegna, che vale soltanto sottolineare un cancelletto prima di una qualsiasi parola chiave per presentare una campagna stampa, dove il sito web appare sempre meno e dove sono i concetti di comunicazione a farla da padrone. Se cambiano i modi di comunicare, cambia anche ciò che si comunica.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
1 Essere autoreferenziali: Mai dimostrare di vendere al meglio solo a parole o ripetere di essere gli unici leader sul mercato. Il mercato è cambiato, l'utente cerca plus riscontrabili solo con i fatti. Pensa al prodotto. Dimostra la tua forza dando valore al prodotto e raccontando la tua vera storia aziendale.
2 Ignorare le necessità dei clienti: ascoltarli con estrema attenzione senza dare per scontato che il nostro mestiere ci porti solo ad avere sempre e comunque una soluzione unilaterale per tutto. Comprenderli è il nostro vero potere. I risultati partono da ciò che il cliente ci suggerisce attraverso i cambiamenti del mercato. Le indagini di mercato servono proprio a questo, creare prodotti ideali per un target sempre più profilato ed esigente.
3 Non rispondere alle domande ed evitare i feedback negativi: è importante tenere sotto costante controllo i nuovi canali di comunicazione, partendo dai social. Rispondere con celerità, competenze e trasparenza rappresenta la nuova leva per apparire sempre presenti e aggiornati.
4 Pensare di accontentare tutti indiscriminatamente: ogni prodotto ha il suo target. Rivolgersi al target pensando alla qualità piuttosto che alla quantità è la chiave di volta per catturare nuovi impensabili clienti.
5 Non monitorare gli interventi di marketing: ogni campagna, ogni azione di marketing deve poter essere misurata; l'analisi e la verifica delle attività sono alla base della riconoscibilità di una corretta pianificazione. Numeri alla mano, si può sempre capire cosa è andato storto.
6 Pensare che ogni mezzo è uguale all’altro: digital, carta stampata e tv hanno pubblici e tempi differenti. Anche la tipologia di messaggio è molto diversa. Capisci chi è il tuo interlocutore, scegli i mezzi di comunicazione più adatti al messaggio che hai nella testa, e divulgalo opportunamente.
7 Allontanarsi dal prodotto: una buona campagna di comunicazione non deve solo diventare popolare e far parlare esclusivamente di sé, abbandonando l'oggetto di discussione. Deve aprioristicamente far ricordare il prodotto e/o il marchio. Quante pubblicità si ricordano tralasciando l'oggetto che pubblicizzavano?
8 Sviluppare messaggi troppo complicati: quello che vuoi dire deve potersi riassumere in poche battute.
9 Promettere ciò che non si può mantenere: ogni cosa che prometti è un patto con i clienti, diversamente sarai boicottato dal nuovo consumatore. Non puoi, ad esempio, commettere il grave errore di fare un'offerta e poi ritirarla perché ha avuto troppo successo o perchè hai finito il prodotto. Pensare molto prima previene da conseguenze irreparabili.
10 Non differenziarsi: se divulghi qualcosa di unico, diverso dal solito, avrai già fatto buona parte del lavoro.