Angelo Ferrara
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Angelo Ferrara
Direttore Creativo RobilantAssociati
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
La regola aurea che noi consigliamo sempre ai nostri Clienti è essere consapevoli delle caratteristiche dei canali che utilizzano e porsi sempre alcune domande chiave:
- Cosa è rilevante per il destinatario del mio messaggio?
Occorre mettersi nei panni di chi riceve, senza partire dal presupposto che ciò che è importante per l’azienda o il brand sia importante in maniera spontanea anche per il pubblico.
- Il mio messaggio è declinato in maniera appropriata per rapporto al canale che sto utilizzando o sto forse forzando il linguaggio di altri strumenti (ad esempio l’advertising) su una piattaforma che è per sua natura colloquiale (ad es. Facebook)?
- Il mio contenuto è in grado di ingaggiare con lui un’interazione autentica, paritaria, di valore?
Le piattaforme social appartengono agli utenti. I brand devono imparare a partecipare in maniera intelligente seguendone l’etichetta. Questo significa trovare il modo di rendere ciò che è importante per la marca, rilevante e utile per i suoi follower, attraverso semplicità di linguaggio, tono dialogante, contenuti quotidiani in grado di coltivare giorno dopo giorno la relazione,e di incentivare la partecipazione.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Come utenti abbiamo sviluppato una sensibilità iper-raffinata nel distinguere un contenuto di condivisione da un messaggio di vendita. Siamo disposti a seguire le nostre marche preferite perché vi siamo affezionati e lo siamo tanto di più quando esse sono in grado si svolgere una funzione più alta del vendere: intrattenerci, informarci, educarci, offrirci qualcosa in più coerente con la propria identità.
Non accettiamo però scivoloni pubblicitari. La chiave è far si che marche, utenti e piattaforma social interagiscano insieme in maniera intelligente creando insieme la loro “tribù digitale” cui l’utente aspira a partecipare.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
- Vietato improvvisare. Per quanto questi canali risultino più colloquiali e meno istituzionali nel tono di voce, non bisogna mai dimenticare che la marca si espone in prima persona e ciò che dice/scrive è sempre considerata la sua posizione ufficiale.
- Vietato non avere una strategia. La social media strategy deve inserirsi con coerenza e intelligenza all’interno di una strategia di marca complessiva. Per questo i nostri clienti spesso ci chiedono una regia complessiva della loro presenza anche sui social media. Le piattaforme su cui essere presenti vanno scelte per rapporto a obiettivi precisi, così per i contenuti e il target. Pena la mancata ottimizzazione degli investimenti.