Francesco Fiore
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Francesco Fiore
Consulente in Mktg e Comunicazione e Social Media Manager
Docente e Formatore in web marketing e Social Network
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Quella della viralità del messaggio, della sua capacità di camminare con le proprie gambe e di raggiungere, più o meno velocemente, un elevatissimo numero di persone è ormai l’obiettivo di tutte le campagne di comunicazione sui social network.
Riuscire a realizzare un content, che sia di testo, di immagini o di video, che quasi autonomamente riesca a entrare nelle bacheche e sui profili di un vastissimo pubblico è impresa ardua e sempre più difficile da raggiungere. Non esistono regole precise che indichino la via del successo, sarebbe troppo facile altrimenti. Esistono però diverse tecniche di comunicazione che provano a sfruttare le regole del wom (word of mouth) cercando di far leva sull’unico comune denominatore di tutte le campagne virali: l’emozione!
E’ proprio questo sentimento umano che permette ad una foto o un video di fare il giro del mondo, perché riesce a toccare le corde emotive di ogni utente, spingendolo a voler condividere con i suoi amici e conoscenti, quello stesso sentimento.
Dunque la prima regola da seguire è emozionare. Non occorre un testo complesso, né un montaggio fotografico da oscar, spesso è la semplicità a far leva sui nostri sentimenti.
Basta pensare che la foto con più interazioni nella storia di FB è senza testo e senza photoshop.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
La vera forza dei Social Network, l’elemento che più li contraddistingue nel panorama dei mezzi di comunicazione è proprio la capacità di interagire con l’utente. Nessun’altro media ha questa caratteristica. Qualsiasi forma di comunicazione sui mezzi classici è sempre “unidirezionale”.
Con i Social Media si è aperta, in maniera costante e continuativa, la possibilità di dialogare direttamente con i propri consumatori/fan/utenti. Le aziende oggi hanno uno strumento formidabile tra le mani per intercettare, definire e spesso anticipare i “desiderata” dei propri consumatori. L’unica attività che le aziende devono fare è saper ascoltare, ma spesso le aziende si perdono proprio in questa fase.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Di errori clamorosi, anche detti “epic fails” in ambito social ce ne sono ormai a centinaia.
Proprio per la natura estremamente (ma solo in apparenza) semplice dei tecnicismi e dell’uso degli strumenti di comunicazione social, è molto facile incorrere in errori, in sviste, in incompetenze che, se sugli altri media hanno poca visibilità, sui Social Network invece hanno una risonanza enorme.
Il decalogo degli errori da non commettere è abbastanza definito e condiviso tra tutti gli addetti ai lavori, ma se ce n’è uno che metterei sicuramente in cima alla lista è decisamente quello legato alla “superficialità” con cui spesso si scrive un post o un tweet, incorrendo in errori di ortografia, battitura, grammatica e sintassi che in molti casi hanno dei risvolti assolutamente negativi e imbarazzanti. Questo genere di errori è il più comune e ci cascano un po tutti, persino chi fa editoria da tantissimi anni.