Veronica Sculati
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Veronica Sculati
Digital Specialist at SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali
L'agenzia aiuta le aziende e i loro brand a dialogare con i loro stakeholder e a costruire un contesto on e off line di visibilità e di reputazione. Il Content Marketing per noi è una strategia che si articola in diversi passaggi. Il lavoro inizia studiando e analizzando in profondità il brand e l'azienda, per capirne la storia, i valori e le aspettative - in una parola farlo proprio - ma anche il contesto in cui opera. A questo punto comincia il compito più specifico di ogni professionista.
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Noi lavoriamo con un team composto da più figure professionali (dal copy al pr al social media manager al grafico) che ha il compito di individuare e sviluppare per l’azienda il concept di comunicazione più giusto perché, dal fusto centrale dell’albero di appartenenza, possano generarsi tanti nuovi e rigogliosi rami e una chioma florida e ben visibile. Altrimenti saranno tanti piccoli pezzi, sani e bellissimi, ma fini a se stessi.
Per questo, per mettere a punto un lavoro a tutto tondo, è fondamentale che ci sia un lavoro di team che coniughi specifiche competenze. I contenuti - che hanno a che fare con il DNA del cliente - sono al centro del nostro approccio: l’abilità del singolo professionista sta nel tradurli al meglio per quello specifico mezzo di comunicazione e per il suo target, dandogli la giusta sfumatura per il successo, l’abilità del team sta nel saper far dialogare tutte queste sfaccettature per creare un messaggio chiaro, forte e univoco, ma al tempo stesso fluido e trasversale.
Nell’ambito di una strategia di Content Marketing non possiamo tralasciare anche gli aspetti più tecnici dell’indicizzazione dei contenuti. È sempre importante quindi, già nella fase iniziale di studio del brand, comporre la sua nuvola semantica che tutti i componenti del team dovranno aver bene presente nell’elaborazione degli specifici messaggi e attività, affinché il brand non si perda nella rete ma, a contrario, abbia la giusta risonanza e sia sulla bocca (o sullo smartphone), di tutti coloro che ci interessa raggiungere.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
A mio avviso è bene che un’azienda si faccia in un certo senso “editore”, che dica la sua sui temi di pertinenza, che parli del suo mondo e con il suo mondo, ma dialogando e senza senza imporsi come unica fonte. E' giusto e anzi prezioso che le aziende condividano il loro know how, che si raccontino, che lascino spazio al pubblico per scoprirle più da vicino e che cerchino di interagire con esso attraverso forme di collaborazione che sempre più spesso transitano dal web.
Stimolare le terze parti è giusto, per superare il rischio dell’autoreferenzialità, ma attenzione: una strategia di Content Marketing o Storytelling non può essere la scorciatoia per far parlare di un’azienda e nascondere delle criticità, evitandole di esporsi direttamente. La regola prima è sempre e comunque la trasparenza, in caso di successo, di scivoloni o di contenuti sensibili.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Per questo, la bravura dei professionisti della comunicazione, soprattutto on line, si gioca anche nelle tempistiche. Saper affrontare in modo repentino non necessariamente una crisi ma anche solo una caduta di stile, non lasciarsi sfuggire l’occasione di intervenire o al contrario astenersi quando non è necessario e utile esprimersi in merito a qualche argomento può giocare un ruolo determinante sulle sorti della reputazione di qualsiasi brand e azienda.
Proprio per questo il mio consiglio è che, una volta che un’azienda decide di attivare una propria presenza social o di digital PR, si dia immediatamente avvio a una costante attività di monitoraggio sul proprio brand e sul proprio ambito di riferimento