Lara Barilli
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Lara Barilli
Social media manager
Imprimatur editore
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Ho lavorato per anni nel giornalismo online e da poco ho iniziato una nuova esperienza come social media manager all'interno di una casa editrice. In entrambi i casi si tratta di realtà di piccole dimensioni che, spesso, attraggono soprattutto un pubblico con caratteristiche ben definite o a livello provinciale.
L'idea che sta alla base del processo di diffusione dei contenuti in rete è dunque quella di fornire contenuti vicini, per interesse o luogo, agli utenti finali. Solo in questo modo - trattando di argomenti di attualità, relativi a specifici interessi che il pubblico ha dimostrato in precedenza e non eccessivamente lontani dal punto di vista geografico - si potrà attrarre l'interesse degli utenti e spingerli alla condivisione in prima persona dei contenuti forniti.
Il messaggio deve far parlare il pubblico senza necessità di intermediari. Una volta lanciato il messaggio, l'azienda o società di comunicazione che dir si voglia dovrebbe passare in secondo piano, nel dietro le quinte. E da una strategia di marketing-comunicazione si passerà ad un passaparola spontaneo, gli utenti faranno pubblicità senza nemmeno rendersene conto.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Come dicevo nella risposta precedente, gli utenti - se catturati per interesse e distanza fisica dall'evento o dal prodotto - possono diventare involontari promotori della marca o dell'azienda. Ed è necessario, per permettere questo processo, che non si rendano troppo conto di essere entrati a far parte della strategia promozionale per evitare il meccanismo inverso, che potrebbe portare ad un rifiuto nei confronti del prodotto o della marca. Mettere al centro la persona al di là del mero tornaconto aziendale alla lunga può portare notevoli e inaspettati risultati. Per questo rispondo sì: i social sono un eccellente strumento al servizio del marketing se però l'azienda è in grado di adeguarsi alle regole della comunità online e non viceversa.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Un decalogo per il social media manager in particolare:
1) Evitare di parlare di politica;
2) Non esagerare con i tag;
3) Qualità piuttosto che quantità;
4) Ascoltare il pubblico (non parlare e basta);
5) Focus, ovvero specializzazione tematica;
6) Aggiungere valore alla semplice promozione;
7) Costruire relazioni, non sparire, non ignorare nessuno;
8) Reciprocità, condividere i contenuti degli altri;
9) Essere professionali senza essere "pedanti", evitare narcisismo;
10) Impostazioni di sicurezza e privacy "intelligenti".
Non si tratta di una classifica.
Ogni punto del decalogo ha medesimo valore rispetto agli altri.
Non mi sento di indicare esempi negativi specifici ma posso dire che le aziende che lanciano ogni giorno il medesimo post alla lunga stancano mentre chi sa interagire e lanciare messaggi ironici e parlare al pubblico senza necessariamente voler vendere (penso alla comunicazione su Facebook di Virgin Active) certamente avrà risultati positivi a livello di condivisione e fidelizzazione.