Ester Baima
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Ester Baima
Project Comunication Manager
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Per sviluppare un messaggio è indispensabile per prima cosa definire quale obiettivo questo messaggio debba avere. Troppo spesso non vengono definiti obiettivi precisi pe cui anche i contenuti sono penalizzati dalla scarsa chiarezza.
Penso che in questo momento storico, siano molto d’aiuto i social network perché aiutano a definire quale siano le necessità dell’opinione pubblica in merito a diverse tematiche. I contenuti di valore sono quelli che sono interessanti per il target e devono tenere conto oltre che delle sue esigenze dei precisi periodi storici. Un metodo che da sempre ha valore: ascoltare e osservare e solo alla fine “parlare”.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Viviamo un periodo in cui è molto difficile creare fidelizzaizone, il cliente può informarsi e può esso stesso diventare editore ed opinionista, inoltre i canali da cui è possibile acquisire informazioni in merito al brand sono molteplici ed è indispensabile che siano presidiati tutti per mantenere un messaggio coerente con quelli che sono i valori che la marca stessa vuole trasmettere.
I social non sono che uno dei canali utili per ingaggiare l’utente, sono un modo per creare un passaparola di qualità che però deve poi essere sostenuto da azioni reali su altri canali. I contenuti di qualità devono essere però intesi e pensati in duplice forma, poiché da una parte devono essere utili al web per l’indicizzazione, dall’altra devono creare “sentiment” nell’utente umano che ha bisogno di valori tangibili a cui legare la marca e di conseguenza la fidelizzazione ad essa.
Il content strategist deve tenere conto del fatto che i suoi contenuti da un lato devono “soddisfare” un intelligenza artificiale, dall’altra un intelligenza umana.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Gli errori da non commettere sono fondamentalmente cinque.
1. Pensare di rivolgersi a tutti
2. Pensare che ogni mezzo/strumento di comunicazione sia uguale ad un altro
3. Usare uno stesso messaggio per target differenti
4. Non considerare il particolare contesto sociale del momento
5. Non considerare l’effetto virale che un messaggio può scaturire.
Un messaggio va pensato su misura in base al destinatario specifico ed allo strumento con il quale viene veicolato. Spesso risulta maggiormente proficuo inserirsi in nicchie poco presidiate creando contenuti specifici senza tralasciare quelli che sono le criticità legate ai temi sociali dibattuti nello specifico periodo.
Se penso ad aziende italiane, dal mio punto di vista, quello se quello che rispecchia meglio il valore assunto dall’utente/consumatore/cliente in questo periodo è il caso che ha coinvolto la Ferrero e il Word Nutella Day, mentre se devo pensare ad un errore epico e banale… il caso Barilla.