Stefano Campora e Stefano Rosselli, Direttori Creativi Esecutivi di Leagas Delaney Italia
Le Interviste Mediastars XII Edizione
Stefano Campora e Stefano Rosselli, Direttori Creativi Esecutivi di Leagas Delaney Italia
La comunicazione può fare squadra?
Se intesa come sforzo per ottenere un messaggio innovativo ed efficace, allora sicuramente sì. Anzi il lavoro di squadra diventa determinante. E per squadra intendiamo tutti, anche il cliente, che per primo deve indicare un obbiettivo chiaro e univoco, che è poi la condizione essenziale per svolgere un buon lavoro.
Viste le numerose vittorie dei nostri colori in campo sportivo, pensate che si possa verificare una combinazione altrettanto fortunata anche per quanto riguarda il settore della comunicazione italiana rispetto a quella estera?
Diciamo che le crisi economiche non partoriscono eroi e nel nostro caso la crisi è tra le più serie a livello europeo. Se poi aggiungiamo che storicamente da noi languono le figure imprenditoriali che investono sulla creatività in comunicazione, allora il panorama non sembra proprio dei più rosei. Ma noi vogliamo essere ottimisti. Dobbiamo essere ottimisti.
Quest’anno vorremmo puntare l'attenzione sui premi internazionali vinti da agenzie italiane. Come giudica il rapporto tra creatività italiana e creatività estera?
Negli ultimi anni ci siamo difesi benino, ma non abbastanza da emergere come Paese “chiave” del tessuto pubblicitario mondiale. Anzi, diciamo che siamo un po’ una“provincia dell’impero”.
Quale è il vostro impegno nella settore della comunicazione, per la formazione collabora con degli istituti universitari? Aderite ad associazioni di settore? Vi è capitato di fare parte di giurie internazionali?
Abbiamo fatto parte di giurie internazionali e abbiamo insegnato in istituti per la formazione pubblicitaria. Stefano Campora è stato anche consigliere per l’ADCI. Quindi il nostro impegno è abbastanza intenso.
Quali sono i riconoscimenti internazionali ricevuti dalla vostra agenzia negli ultimi anni?
Ad Print (Romania) : Gold Angel 2007 – Categoria Sociale/Print
Ad Print (Romania): Gold Angel 2008 – Categoria Entertainment/Print
New York Festival 2007: Silver – Categoria Personal Development&Safety/Print
New York Festival 2007: Silver – Categoria Recreation, Sporting Goods/Print
New York Festival 2007: Finalist – Categoria Medical Products/TV
Eurobest 2008: Finalist – Categoria Automotive/Print
IAA Responsibility Award 2008: Gold – Categoria Social/Print
OneShow 2008: Finalist – Categoria Automotive
Credete che sia possibile investire concretamente su forme di comunicazione non convenzionale?
Noi abbiamo iniziato a farlo con risultati che sinceramente definirei sorprendenti. Ogni azienda dovrebbe sperimentare quale interesse è capace di suscitare una comunicazione “non convenzionale”. Sentiamo invece che c’è ancora molto scetticismo perché molti clienti non ritengono quantificabile l’impatto ottenibile da questa forma di comunicazione. Ci sentiamo di rassicurarli in questo senso. Come qualsiasi altra forma di pubblicità, anche quella fuori dagli schemi, se il messaggio è efficace, sa fare la differenza.
Uno dei temi di quest’anno per le nostre interviste riguarda il team di lavoro e la sua composizione. Com’è composto il vostro team?
Stiamo creando un reparto creativo meno rigido, con team composti da figure più eterogenee. Art e copy lavorano con creativi del web, designers, anche stranieri, via internet. I risultati sono molto stimolanti, e questo modo di lavorare permette di arricchire la propria figura professionale e di rendere più divertente il lavoro.
In un mercato sempre più competitivo la motivazione e la forza del gruppo possono essere ciò che fa la differenza. Quali possono essere a Vostro giudizio le potenzialità di un buon coaching, dovendo quindi intervenire su team di progetto orizzontali, verticali e anche trasversali?
Beh, messa così sembra un’impresa da pazzi. Quello che noi cerchiamo di fare è prima di tutto impostare un progetto che si basi su un concetto semplice ma efficace. Un’idea che riesca a condensare l’essenza del Brand in un secondo. Più chiari riusciamo a essere all’inizio e più il lavoro si snoda con facilità nelle sue varie fasi. E’ come piantare un seme e vederlo germogliare. Alla fine si possono raccogliere più frutti, ma la pianta da cui sono nati è la stessa.
Concludiamo con un augurio al mondo della comunicazione…
“Alziamo il nostro tasso di eresia.” Rem Koolhaas – Architetto