Bruno Munari
la collezione completa "delle copertine" del Club degli Editori
La Galleria Aiap presenta, dall'11 al 16 maggio 2008, la collezione completa delle copertine progettate da Bruno Munari per edizioni del Club degli Editori e realizzate tra il 1960 e il 1967.
L'esposizione è il racconto del lavoro svolto in prima persona da Munari per un particolare marchio editoriale. Il Club degli Editori rappresentava infatti l'idea di Arnoldo Mondadori di allargare la cerchia dei lettori offrendo una collezione qualificata di titoli, ma venduti solo per corrispondenza.
Munari ha progettato il marchio della "casa editrice" ed ha disegnato, di mese in mese, le copertine dei primi sei anni di vita di quest'esperienza editoriale.
Un corpus quindi molto consistente di progetti, che di copertina in copertina, si trasforma in una sorta di personalissimo diario visivo, dove grafica e illustrazione svolgono il compito di presentare al meglio i contenuti dei romanzi, ma anche di rendicontare l'approccio dell'autore attraverso rimandi, riprese, riusi e re-invenzioni. Un sorprendente laboratorio dove la sperimentazione e le ricerche visive di Munari trovano una formalizzazione, che è al tempo stesso un approdo e un esito, ma anche l'avvio di una nuova avventura.
La mostra presenta tutte queste relazioni ed intrecci che consentono di collegare i progetti ai lavori precedenti e successivi svolti da Munari come grafico e progettista. Le copertine messe in mostra fanno parte della "Collezione Munari" del Centro di Documentazione sul Progetto Grafico, che Aiap ha costituito col proposito di raccogliere, organizzare, catalogare e valorizzare le testimonianze, la storia e le ricerche della progettazione grafica e della comunicazione visiva. Un punto di riferimento per il graphic design nel curioso vuoto di documentazione relativa ad un settore importante per il design italiano ma che ancora deve essere pienamente valorizzato e un supporto utile agli studiosi, ai ricercatori, agli studenti, ai collezionisti e agli appassionati della grafica e della comunicazione visiva.
Quella di Munari è la prima di una serie di esposizioni, che di volta in volta porteranno alla luce la storia e i racconti di frammenti sommersi o dimenticati del nostro passato visivo e di costume. O del nostro recente presente.