Gianluca Vatore titolare Studio Vatore Design e Comunicazione
Le Interviste Mediastars XII Edizione
Gianluca Vatore
Titolare Studio Vatore Design e Comunicazione
La comunicazione può fare squadra?
Certo, fare una domanda così all'art director che riporta nella homepage del sito vincitore del concorso la dicitura “one man site production” suona un pò come una provocazione. Ma scherzi a parte, la mia è davvero stata una provocazione e una scommessa allo stesso tempo. Da un lato ho voluto dimostrare a me stesso e alle persone che seguono il mio operato che sarei riuscito a concepire e produrre da solo un progetto che avrebbe avuto tanto da dire per originalità, comunicazione e tecnologia, e credo di aver vinto la scommessa. Allo stesso tempo ho voluto mettere a nudo le mie difficoltà nel riuscire a reperire risorse affidabili, energiche, umili e disponibili, con le quali creare un team forte dal punto di vista della produzione, qualificato e altamente creativo. Il web è risorto. È inutile lamentarsi ancora. Il lavoro c'è e tanto. E la sete di qualità premia chi ha accumulato esperienza ed è cresciuto insieme alle tecnologie, chi in alcuni casi le ha attese per dare più di quanto quelle in evoluzione fossero capaci di gestire.
Per perseguire obbiettivi sempre più ambiziosi, ho anche provato a prendere contatti con le maggiori agenzie di comunicazione nazionali per riuscire a proporre collaborazioni, ma in molti casi le mie email sono state ignorate. Ora il fatto che, alcune di esse siano incolonnate con i propri progetti dietro di me in questo concorso e in altri, non può che farmi riflettere. E spero che questa cosa faccia riflettere anche coloro che hanno cestinato come spamming le richieste di confronto. La squadra? Certo, io sono pronto.
Qual è il vostro rapporto attuale con le strutture che operano nel settore della comunicazione? E quello che desiderereste avere in futuro anche dal punto di vista della formazione.
Come forse troppo caldamete indicato nella precedente risposta, un pallido passo verso le agenzie maggiori fu fatto già tempo fa, ma senza alcun esito. Situazione ben diversa è, invece per le agenzie medio/piccole per le quali regolarmente opero come referente creativo per il web e comunicazione. L'entusiasmo in queste realtà è davvero coinvolgente e i risultati sono sempre puntuali ed appassionanti. Ora posso dire che oltre il 70% dei progetti che sviluppiamo in Studio Vatore, fluisce da agenzie di comunicazione, agenzie web e software house. Ma la percentuale è destinata ad aumentare in proporzione alla qualità dei clienti finali che affidano la loro immagine ad aziende specializzate.
La formazione è uno di quei discorsi che potrebbero non finire mai. Io, nel mio breve trascorso ho avuto una esperienza nel settore della formazione privata per il web che ricordo con grande trasporto emotivo per ciò che riguarda il rapporto umano con gli allievi. Le speranze, le aspettative di miglioramento, di persone che in molti casi erano anagraficamente più grandi di me, ma che con dedizione e passione, cercavano la strada giusta per il paese dei balocchi della new media economy, erano davvero emozionanti; e nessuno, me compreso, aveva il coraggio di raccontarne l'inesorabile demolizione controllata in atto in quel periodo.
Ora sono sicuramente più maturo e non ho problemi a dire che le agenzie web nascono e muoino con una velocità impressionante e che i dilettanti che si improvvisano developer, che hanno contribuito anni fa al crollo del mercato web, rappresentano sempre un sottobosco da evitare. L'importanza commerciale di internet è ormai indicussa, le aziende scottate in passato dal web acquistato a carissimo prezzo, e/o mal funzionante ed infruttuoso, ritrovano la fiducia giusta per investire nuovamente nel web e goderne della qualità e dei risultati. In questo segmento, sarebbe opportuno investire energie per la propria formazione. Io suggerisco di aggrapparsi con forza alle occasioni di offerte dalle agenzie in forte attività che spesso sono disposte ad impiegare subito tutte le risorse in progetti reali dove la “responsabilizzazione forzata” è stimolante e formativa.
I vostri punti di forza: l'esperienza maturata sul campo, il team di lavoro, la collaborazione con alcuni freelance, l'essere un leader con buone attitudini di coaching. Tutto questo può fare di questa squadra un team vincente.
Qual'è il punto di forza? Io mi chiedo sempre cosa fa la differenza, e forse è proprio il fatto di porsi sempre in ogni occasione e alla vigilia di ogni progetto questa domanda, rappresenta essa stessa la “differenza” e in molti casi “la marcia in più” nell'approccio al lavoro.
È una ricerca continua nel provare a stupirsi piacevolmente di una soluzione ed emozionarsi nell'immaginare lo stupore di chi avrà occhi per vedere. C'è chi ancora ricorda il mio primo progetto di rilievo dove mi definivo “contadino del web”, oggi se dovessi definirmi, direi che sento di essere un “artigiano” che nella sua bottega, insieme ai sui stretti collaboratori, intarsia, scartavetra, livella, lucida, ogni volta la sua piccola grande opera d'arte.