Paolo Re - Roberto Grassi - Matteo Milani
Green Movie Group
Paolo Re
Quale è oggi il significato del termine creatività ?
Credo che il senso del termine sia lo stesso di ieri e di domani; la creatività credo sia innanzi tutto la voglia dell’essere umano di comunicare e poi la capacità di trovare collegamenti storici, letterari , cinematografici, musicali, personali per l’espressione di un idea, di un sogno, della volontà di “esserci ed essere “. Il desiderio di esprimere e gratificare il proprio ego .
Cosa è cambiato rispetto al passato?
Il passato è un epoca diversa , con generazioni diverse , strumenti e tecnologie diverse e valori diversi ( no forse i valori sono uguali ) di conseguenza linguaggi diversi e obiettivi diversi rispetto al percorso di crescita socio-culturale. Se durante la guerra l’importante era sopravvivere, durante la ricostruzione fondamentale era incominciare a vivere e di conseguenza creare benessere e oggi probabilmente consolidare il benessere creato e dimostrarlo e quindi apparire. Credo che per ogni epoca si determinino obiettivi differenti personali e di massa. Per cui tutto, creatività compresa, evolve o involve.
Come nasce il pensiero creativo? quali sono le influenze esterne che lo condizionano?
Seduto sulla tazza o sbracato sul divano dopo essermi ingolfato di pizza. Penso sia valido tutto e il contrario di tutto. Personalmente credo che non ci sia una spiegazione o la regola del pensiero creativo. Non credo sia come andare a correre per un mese di fila e allenarsi giorno dopo giorno per avere una buona forma fisica, polmoni di grande capacità e muscoli tonici e grande dinamismo; credo che sia Talento, credo che sia un dono, poi naturalmente è necessario nutrirlo, affinarlo, renderlo produttivo nel modo migliore e qui credo che subentri l ‘allenamento, che individuo nella conoscenza degli strumenti della propria professione, in come possono esserci utili per la realizzazione ottimale del nostro o altrui pensiero creativo. Nella curiosità dell’intorno, nella voglia costante di cercare di replicare il giocare da soli o in compagnia dell’infanzia, nel fantasticare senza sosta per divertirsi.
Come influiscono le nuove tecnologie sul processo creativo
La tecnologia ho sempre pensato non dovesse essere altro che un aiuto e un sostegno del pensiero creativo. Se la tecnologia rende più rapida l’attuazione del processo produttiv , va da sè che maggiore sarà il tempo che si potrà dedicare alla creatività e alla esplorazione, maggiori saranno gli stimoli creativi. Sempre e solo però se ottimale sarà la conoscenza degli strumenti di tecnologia che si utilizzeranno.
Quali gli scenari futuri della creatività ?
Credo sia importante non nascondere mai le proprie idee, non smettere mai di essere curiosi, non
cercare di ripetere un idea vincente, insomma non mi stancherò mai di dirlo, giocare il più possibile come quando si era bambini e non preoccuparsi dei giudizi di nessuno; perché se riuscivamo a inventarci storie di tutti i tipi con personaggi volanti, macchine parlanti senza guadagnare un soldo … sarà più difficile adesso … che addirittura ci pagano .
Quali sono state le caratteristiche principali della produzione dei radiocomunicati Durex?
(Roberto Grassi) Realizzare i radiocomunicati “Durex Love” nei vari soggetti “Sberla” è stato divertente, a tratti esilarante. La volontà dell’agenzia era che fossero realizzati con voci il più possible reali, quindi è stato fatto un ampio casting mirato con diversi ragazzi, ed è venuto fuori di tutto. L’argomento certo si prestava, la combricola era di soli maschietti, quindi partendo dal testo come canovaccio, quasi tutti ci hanno messo del proprio, coniando battute al limite del “fair-play” e del “politically-correct” (ma molto spesso anche oltre). Il risultato di quelle sessioni di registrazione è gelosamente custodito nei nostri archivi. Scartato ciò che ovviamente non poteva essere utilizzato sono stati prodotti diversi soggetti, ognuno con tre interventi, ma la tagliola del “dispositivo medico” regolamentato, come tutti ben sappiamo, da burocratiche approvazioni ministeriali, ha fatto sì che rimanessero in vita solo i testi originali. La parte più difficile è stato probabilmente l’effetto schiaffo che fa da tendina tra gli interventi, la reazione insomma della fanciulla alle avance del galletto di turno. La richiesta era: “una cosa alla Bud Spencer”, insomma violento, ma allo stesso tempo buffo e irreale. Dopo qualche tentativo, mescolando effetti “Punch” da library, frustate, e suoni prodotti con la bocca, siamo arrivati anche a quello. Lo staff musicale di Green Movie Sound Department ha anche prodotto il jingle di apertura del comunicato.
Quali invece le caratteristiche del radiocomunicato Coop?
(Roberto Grassi) L’ironia che contraddistingue la comunicazione di Coop, soprattutto i radiocomunicati che Green Movie produce ormai da anni a questa parte, credo sia ormai nota e consolidata, e in più occasioni notata e premiata in diverse manifestazioni e concorsi. In questo specifico caso si trattava di freddure, recitate da una voce sola, una in fila all’altra; una comicità di matrice per così dire “cabarettistica-americana”. L’agenzia ha individuato in Giorgio Melazzi (già più volte protagonista dei radiocomunicati Coop) l’attore adatto allo scopo. L’unica difficoltà incontrata, probabilmente, è stato trovare un equilibrio tra una comicità che fosse sobria ed elegante (visto anche l’argomento trattato – i prezzi dei generi di consumo), e allo stesso tempo strizzasse l’occhio alla “leggerezza” delle battute.
Ci può descrivere qualche particolare sulla produzione dei radiocomunicati San Paolo IMI Huang?
(Matteo Milani) Il principale obiettivo sonoro della campagna radio ideata da STV, e' stata quello di ricreare il classico suono della Gialappa's, al quale gli ascoltatori si sono abituati da anni in radio e soprattutto sullo schermo, con il ruolo fondamentale non solo di autori e commentatori , ma anche di conduttori a loro volta di conduttori televisivi. Come nei programmi della Band e nella stessa campagna televisiva San Paolo, per fare ciò e' stato necessario "riadattare" fisicamente la sala di ripresa sonora, per renderla più simile a una regia televisiva e respirare l'aria del broadcast "live". Ecco quindi i celebri Marco Santin, Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci in formazione al completo e schierati a semicerchio di fronte al dipendente San Paolo tra metri di cavi, cuffie e microfoni (ogni personaggio è stato infatti registrato in colonna separata per poter successivamente editare e combinare i ciak scelti e trattare il segnale in fase di missaggio con la massima libertà creativa e tecnica).La maggiore difficoltà non solo è stata trovare il ritmo di esecuzione, ma allo stesso tempo coordinare gli attori non professionisti in un ambiente in cui si sono catapultati da un giorno all'altro. Fondamentale accorgimento per ricostruire un fac-simile di "presa diretta", rendendo il dialogo ironico, scanzonato e quindi credibile, è stato sicuramente mettere a proprio agio tutti i personaggi: sciogliere ogni imbarazzo è una delle qualità della Gialappa, così come crearlo impietosamente (non dimentichiamo che "Gialappa" è il nome di un tubero messicano dal quale si estrae un purgante per cavalli).