Romina Bernardi
Consumer Playmaker: Nella delicata fase d’arrivo presso l’audience di riferimento, quali sono le condizioni che regolano la buona ricezione del messaggio?
Romina Bernardi
Founder e CEO Bitnet
L’utente come percepisce la diversa tipologia di messaggi nell’affollamento quotidiano degli avvisi pubblicitari? Quale tipo di engagement risulterà maggiormente gradito?
Il Digital Marketing e i social network hanno cambiato nel profondo il linguaggio delle aziende. La comunicazione, sempre attenta alle esigenze degli utenti, sta vivendo la sua età dorata attraverso i social. Le aziende ne stanno ottenendo i maggiori benefici: l'advertising di profilazione permette di trovare subito la via giusta che porta al cliente più interessato ai prodotti o servizi offerti, e di intraprenderla immediatamente. Le pubblicità profilate raggiungono tassi di conversione altissimi, proprio perché la comunicazione diventa adattiva: sa a chi parlare, con che tono di voce, portando l'azienda al dialogo con il suo pubblico, con un linguaggio sempre più reale ed empatico. Il rovescio della medaglia? Probabilmente l'effetto non completamente positivo per l'utente, che si trova nell'occhio di un grande fratello che sa tutto di lui. A un certo punto non saprà mai se le sue scelte d'acquisto sono nate per un bisogno reale o se sono state condizionate da un bombardamento di informazioni che, in molti casi, assume contorni subdoli.
Spesso non ci accorgiamo di quanto gli algoritmi stiano pilotando le nostre scelte attraverso l'utilizzo dei Big Data. Quale sarà Il futuro della comunicazione? Sarà esclusivamente Data Driven o c’è la possibilità di una svolta creativa Human Driven?
La Comunicazione e la Tecnologia hanno ormai costruito un rapporto di co-dipendenza. La comunicazione, soprattutto, non può prescindere dalla tecnologia: tutto avviene online, perché online sono gli utenti. E con loro sono i dati. Per questo in quella che è stata chiamata la quarta rivoluzione industriale, dove l'80% del valore delle 10 aziende con il fatturato più alto del mondo è composto dai Big Data, si profilano scenari sempre più basati su tutto quello che si sa degli utenti. A partire, ad esempio, dall'Internet of thing e dagli Wearable, come gli Smart Watch: riuscite a immaginare quanti dati raccolgono su chi li indossa? Oppure la svolta comunicativa che arriverà con la realtà aumentata, che porterà linguaggi completamente rinnovati. Il futuro della comunicazione non si dividerà in Data Driven o Human Driven, perché entrambi sono legati tra loro e, da sempre, si evolvono insieme.
All’interno di un mercato sempre più esigente e competitivo, l’elemento cardine per le aziende resta la reputazione, attraverso la quale sono quotidianamente sotto esame da parte dei consumatori. La sostenibilità può aggiungere personalità al brand, suscitando un interesse più marcato nelle nuove generazioni?
Tutti i più grandi brand stanno investendo in sostenibilità. E il motivo è una crescita nella sensibilità all'argomento, soprattutto da parte degli utenti. Infatti avvengono "incidenti" come quello della Volkswagen che inizia la campagna Blue, e poi viene accusata di emissioni tossiche. Di contro, esistono aziende virtuose, la Lavazza, che sostiene da anni il Green Marketing sposando progetti culturali in Brasile e Colombia e costruendo delle scuole in quelle nazioni. Insomma: il consumatore si informa e riesce quasi a distinguere la differenza tra una trovata di marketing e la verità. Perché questo tipo di marketing si basa su emozioni condivise con utenti profondamente convinti in ciò che credono. È difficile conquistarli e soddisfarli. Ma una volta fatto, diventeranno ambasciatori di marca per sempre.