Luca Toselli
Convegno del Decennale di Mediastars
Luca Toselli Docente di editoria multimediale all’Università statale di Milano.
Autore di alcuni libri sul tema quali “Il Progettista Multimediale” ed. Bollati Boringhieri, “Didattica dell'editoria multimediale” ed. CUEM, e “Creatività multimediale” ed. Lattes, potrebbe aiutarci a capire quale sia il rapporto fra la creatività e lo sviluppo tecnologico, e come queste nuove tecnologie possano aiutare lo sviluppo della comunicazione.
Penso che le nuove tecnologie di per sè, solo perchè sono nuove tecnologie, non hanno un indice di spinta, verso la creatività, maggiore rispetto a quanto non avessero le tecnologie precedenti, come la scrittura, il cinema, la pittura, la radio ecc.
Forse l’elemento che spinge di più verso la creatività nelle nuove tecnologie è rappresentato dal fatto che gran parte delle nuove tecnologie prevedono un lavoro di squadra, e quindi nel lavoro di team, lo stimolo a lavorare insieme stimola la creatività dei partecipanti stessi. Questo è quello che faccio durante le mie lezioni
Ed è questo che porta gli studenti all’elaborazione dei progetti che ho pubblicato ad esempio nel mio ultimo libro. Questo raffigura proprio il tentativo maieutico di stimolare la creatività che è presente in ognuno di noi. Certamente ci sono presenze maggiori e minori, ma penso che la capacità creativa sia tipica dell’uomo e che sia un’ esperienza che abbiamo tutti, perché l’uomo è creativo di per sè.
La nuova tecnologia influenza e stimola in qualche modo verso nuove sfide. Questo penso sia molto importante perchè ogni creativo sa che la sfida, cioè il limite posto dalla tecnologia o che si autoimpone è quello che in qualche modo sviluppa al massimo la sua creatività. Ad esempio alcuni studi confermano che Dante senza la terzina, quindi senza la difficoltà tecnica , poetica di costruire la Divina Commedia, non sarebbe riuscito a sviluppare questa grande opera che tutti conosciamo. Infatti quando noi incontriamo una difficoltà stimoliamo una creatività “solutiva”, cioè che “risolve”. Basta vedere l’ultima cena di Leonardo Da Vinci, per vedere le difficoltà tecniche che sia autoimpose; lo stesso discorso vale anche per le difficoltà incontrate da Michelangelo per realizzare la decorazione della cappella Sistina. Quindi credo che le nuove tecnologie possano rappresentare l’ultima sfida di questo percorso creativo dell’uomo, dove però l’accento e la difficoltà è sullo sviluppo possibili di una “community” che abbia in sè qualcosa di condiviso Quindi l’elemento di stimolo diventa il “partecipare”, e soprattutto per noi che operiamo nel settore, il “far partecipare” alla vita comune. Certamente la nuova tecnologia è più partecipata, ad esempio rispetto la scrittura che è una attività più solitaria, e questo porta ad una creatività corale