ENTRARICERCA

Maddalena Bersi Serlini

Consegue presso l’Università L. Bocconi di Milano un Master sul vino - Corso in tecniche di comunicazione. Consegue uno Stage presso la Maison de Champagne alla Ruinart (Reims). Dal 1997 ad oggi lavora presso l’Azienda Agricola Bersi Serlini, per laProduzione e vendita vini di Franciacorta (commerciale, trattative clienti direzionali; accoglienza clienti e visite in cantina; responsabile produzione; coordinamento con Agronomo ed Enologi; attualmente è Amministratore delegato dell’azienda agricola.

Senza titolo

“Proverò, insieme a voi, a capire come mai sono stata chiamata qui a testimoniare il Made in Italy. Io un’idea me la sono fatta ma vorrei ragionare con voi. Bersi Serlini è il nome di quest’azienda, un’azienda vitivinicola di circa 200.000 bottiglie. Vitivinicola significa che l’azienda produce vini con le proprie uve, 200.000 bottiglie, che sembrerebbero tante ma sono solamente il quantitativo di un’azienda piccola. Non si tratta dunque di una nota azienda di marca ma di un piccola azienda che può qui rappresentare l’universo delle aziende vitivinicole italiane.

È un’azienda situata in un bellissimo posto, qui in Lombardia, nella Franciacorta. È un’azienda che quarant’anni fa produceva, come tutte le aziende della zona, vini rossi. All’epoca i vini erano un fabbisogno, erano parte dell’alimentazione, mentre oggi sono solo un piacere e null’altro. Infatti non abbiamo bisogno per la nostra alimentazione di bere vino.

Cosa si decise di fare? Attraverso degli studi collegati all’Università, si decise di non produrre più vini rossi, ma di produrre un vino a bollicine. A quel tempo e forse anche oggi, nei consumi avevamo al primo posto il vino rosso, al secondo posto il vino bianco, e solo al terzo posto il vino con le bollicine, consumato quindi per lo più per matrimoni, a Natale, a Pasqua, e in qualche altra occasione speciale.

La mia testimonianza racconta come la nostra azienda abbia cercato, senza compromessi, di puntare sulla qualità. Quello che possiamo fare consiste nel produrre uva di qualità e vini di qualità, non ci sono altre alternative perché questo è il fattore che poi potrà determinare la fama della nostra azienda.

Guardandola oggi, si trattò di una scelta azzardata molto forte, decidendo di produrre quello che meno si consumava. La mia azienda produce quello che oggi si chiama Franciacorta, poichè siamo riusciti ad ottenere che il vino prendesse il nome dal territorio. Non si chiama quindi spumante, ma Franciacorta, e questo è stato un grande successo, ed è quindi necessaria una comunicazione adeguata che lo sappia raccontare. Abbiamo riflettuto per trovare la nostra potenzialità e capire quali fossero gli aspetti su cui puntare poiché non siamo un’azienda di marca che può vendere in tutto il mondo, né forse in tutta Italia. Questa profonda analisi ci ha fatto riscoprire il genius loci, ovvero lo spirito del nostro luogo, per trovare la nostra identità, il nostro racconto, la nostra storia. Per fare questo abbiamo raggiunto il primo obiettivo, cioè l’identità. La nostra azienda vitivinicola si trova in una zona paesaggisticamente molto bella e ha quindi piacere nel legare il territorio alla propria comunicazione.

Pensate che un bicchiere di Franciacorta, a seconda della compagnia in cui ci si trova, lo si può bere in cinque o dieci minuti, ma dietro c’è un lavoro di almeno trentasei mesi. Come fa una persona a saperlo? Lo si scopre attraverso questa forte curiosità che negli ultimi anni, grazie a riviste e trasmissioni, esiste intorno al vino di qualità. La sinergia col territorio è importante, per cui nella nostra azienda le visite guidate fanno conoscere tutto il processo di lavorazione del prodotto, partendo dai vigneti e arrivando fino al bicchiere, raccontarlo per voi diventerà importante per il vostro piacere di bere una bottiglia di Franciacorta.

Si tratta di un vino che non può essere venduto in tutto il mondo e in questo senso potremmo mettere in controetichetta che è un vino 100% italiano, Made in Italy, e questo è un fattore che comporta una certa esclusività. Ed è su quello che dobbiamo puntare senza alcun dubbio e senza alcun compromesso. Questa è la nostra azienda, queste sono le aziende vitivinicole italiane. Dunque il motivo per cui sono stata chiamata qui a raccontarvi questa mia esperienza è per far capire a tutti voi quello di cui noi abbiamo bisogno, perché da soli noi non possiamo continuare. Abbiamo bisogno che il prodotto italiano sia legato al suo territorio.”

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Ultimo aggiornamento:
1 agosto 2022
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