Raffaella Buda - Client Service Director di IconMedialab.
le Interviste Mediastars XII Edizione
Raffaella Buda - Client Service Director di IconMedialab.
Cercando di ‘inquadrare’ la giuria incaricata di selezionare i lavori migliori iscritti nella Sezione Internet, posso dire che, pur essendo alla prima esperienza del genere, la giudico positiva. Ho tuttavia avuto l’impressione che, nonostante la giuria fosse costituita da un gruppo piuttosto eterogeneo di professionisti, fosse comunque un po’ sbilanciata verso la componente creativa del settore, ospitando al suo interno forse un numero preponderante di professionisti con un profilo spiccatamente creativo e poco orientato alla realtà delle aziende committenti.
Credo che la presenza di molti creativi in giuria, d’altra parte, non sia stata una scelta di campo voluta dall’organizzazione, quanto una conseguenza del forte interesse che il media sta suscitando in genere sugli art director di questo settore. Riconosco, infatti, che sia più difficile avvicinare responsabili di comunicazione d’azienda o chi si occupa di direzione clienti nelle agenzie ad una selezione come questa, anche perché forse si rimane intimiditi dall’approccio tecnico.
Mi piacerebbe però veder valutati i progetti anche secondo parametri più legati al business: si potrebbe indagare, in quest’ottica, quanto il progetto a livello di comunicazione vada a toccare quelli che sono gli equilibri fondamentali all’interno del business delle aziende. Questo approccio consulenziale a mio giudizio dovrebbe essere più presente in questo tipo di selezioni, anche se qui stiamo parlando specificatamente di un Premio tecnico, rivolto principalmente a valorizzare le diverse sfaccettature tecniche dei progetti in esame.
Per un premio tecnico come Mediastars, secondo me è giusto che ci sia una valutazione impostata su esperienze professionali mirate e rappresentata di riconoscimenti per i singoli professionisti, ma, oltre a ciò, ci dovrebbe essere all’interno dei premi di categoria una valutazione e, quindi, un riconoscimento che si rifacciano a valori quali l’innovazione intesa come valore consulenziale. La componente consulenziale potrebbe essere valutata come il risultato dell’impatto sulla strategia di comunicazione, come innovazione a livello di comunicazione o a livello di processo, riconoscendo il merito di quei progetti che hanno la forza di aprire un sistema relazionale nuovo tra l’azienda che commissiona il progetto e l’utente finale, avendo il coraggio di parlare un linguaggio diverso con il proprio target di riferimento.
Un'altra difficoltà che ho riscontrato è stata quella di valutare progetti, talvolta anche complessi, come i siti internet, troppo velocemente, come richiesto dalla scaletta dei lavori di selezione. È anche vero che, alla presenza di una componente innovativa, questa dovrebbe risaltare subito e che, in effetti, affiancando la descrizione del progetto ai siti giudicati in remoto, su cui ci si può soffermare di più, la valutazione viene agevolata.
Vorrei aggiungere che personalmente ritengo importante che ogni giurato segnali le proprie competenze all’organizzazione prima delle selezioni, in modo che poi possa incaricarsi di valutare gli aspetti tecnici che, in effetti, è all’altezza di valutare, senza essere portato a assegnare valutazioni personali poco specifiche sui progetti in concorso
Provando a formulare un suggerimento per le selezioni future, vorrei pensare a una scheda informativa per i giurati che riporti informazioni più dettagliate sugli aspetti della strategia del piano di comunicazione seguita per sviluppare i progetti, evitando di considerare i siti come ‘classiche brochure’. Suggerirei anche di considerare maggiormente i siti di tipo promozionale, dato che negli ultimi anni è accaduto spesso che il marketing si sia avvicinato molto al web per seguire il consumatore più da vicino, e di cotnro il web ultimamente si sia ispirato molto ai temi del marketing. Sono queste le occasioni in cui si vedono i progetti dove si fa più innovazione, progetti interessanti, molto vicini al marketing stretto, dove è evidente l’apporto delle strategie di marketing dell’azienda committente.