Test di valutazione Giurie
Gentili giurati,
vorremo innanzitutto ringraziarvi per la vostra competenza e disponibilità dimostrata in occasione degli appuntamenti di giuria della XVI Edizione del Premio Mediastars.
Al fine di migliorare la qualità del nostro servizio, pensiamo sia cosa gradita darvi l’opportunità di inviarci le vostre considerazioni e i vostri suggerimenti riguardanti i metodi di valutazione, la classificazione dei progetti ed eventualmente gli scambi di idee e le tendenze affermatesi durante le discussioni in Giuria.
Thomas Wiedenhofer è alla sua terza esperienza in qualità di giurato. Fotografo molto attivo nel campo dell’Adv, è docente allo IED dal 2002. E’ un piacere per me, venire qui a giudicare le opere inviate, è un piacere vedere come si evolve negli anni il mercato corrispondente della comunicazione. La considero una bella esperienza da portare a casa, sia a livello umano, che professionale. Se devo immaginare in che direzione vada la comunicazione, lo faccio partendo da quello che osservo. E negli ultimi anni ho registrato una sorta di allineamento verso il basso, sia per i contenuti che per la creatività. Però ogni tanto salta fuori qualche cosa di originale. Ed oggi l’originalità viene soprattutto dalle soluzioni più semplici e meno elaborate, questa è la cosa più interessante. Quando c’è la genialità di una idea, realizzata in semplicità, senza cercare di fare comunicazioni barocche, troppo caricate che spesso rischiano di non essere comprese dal target”.
Elena Maria Casiello ama giocare… con la grafica! Ha lavorato per The Walt Disney Group, Trudy, Sanrio/Hello Kitty, Pejo/Puffi… ed è per la prima volta una giurata Mediastars. “Ho scelto di fare la giurata perché ero curiosa di vedere chi partecipava a questi concorsi e vedere cosa c’è in giro, quali sono le novità… Sto vedendo tantissima fotografia, ma utilizzo di illustrazioni, una cosa su cui punterei di più.. per il momento non ho visto molte novità, ma è interessante, molto interessante. Lo è anche conoscere persone del mio settore. Far parte di questa giura può essere un punto di incontro, e di confronto, e quindi è interessante anche da questo punto di vista, probabilmente riparteciperò!”
Sara Coccia è invece un’altra “conferma”, ma stavolta è l’azienda che parla! Lei che di solito deve valutare le proposte delle agenzie, dell’esperienza in giuria apprezza “la possibilità di metterti a confronto con tanti professionisti, e la cosa che mi interessa è avere una visione dell’agenzia, che spesso in sede aziendale non è così aperta e possibile, quindi sicuramente positivissima. Sicuramente è una conferma nuova che l’idea anche semplice, realizzata con mezzi anche semplicissimi, è sempre quella vincente. Credo che un premio del genere sia molto utile per il cliente e anche per le agenzie”
Stefano Volpi ha firmato tante, tantissime campagne di successo… e ci racconta che “fare il giurato è una cosa molto bella perché qualcuno riconosce che nel passato hai fatto dei buoni lavori, e che il tuo giudizio, in qualche modo, è rilevante perché hai anche una responsabilità, che è quella di giudicare il lavoro altrui. Partecipare alle Giurie Tecniche del Premio Mediastars ti consente di scambiare opinioni con gli altri giurati, quindi avere un momento di riflessione sul panorama attuale, e vedere in breve tempo una fotografia di quello che c’è in giro, a volte sei contento, alle volte lo sei meno, oggi speravo di essere più contento”
Gabriele Puzzilli è una new entry fra i giurati, ed è entusiasta! “Partecipare a questa giuria è stato interessante, è stata la prima volta, c e ne devono essere di più di premi di questo genere, si è basato molto sul giudizio tecnico, che è stato molto importante, ed è importante per l’adv, visto che ce ne sono pochi di premi di questo genere“.
Anna Maria Travagliati Dradi, un pubblicitario che rappresenta la storia dell’ADV italiana “L’esperienza di partecipare alla Giuria Mediastars è singolare. Ci si ritrova per tra colleghi vecchi e nuovi, per me è poi una scoperta delle nuove generazioni, perché io ho iniziato con Carosello, ho anche creato proprio una serie di Caroselli che sono stati premiati, ed è stato quel lavoro andato bene, che era il primo, a determinare la mia scelta di lavorare in pubblicità, a scapito del giornalismo. Oggi guardo con curiosità le nuove generazioni che lavorano molto disinvoltamente con mezzi che fino a pochi anni fa erano impensabili” Rispetto poi alla sua partecipazione alle giurie, Anna racconta “sono stata segnalata dalla mia associazione TP, e la prima volta ero abbastanza preoccupata. È sempre difficile giudicare il lavoro degli altri, e mi sono data delle regole, mi sono detta, almeno la sufficienza dovrei darla per premiare il fatto che è stato fatto un lavoro, e quindi poi i voti del giudizio, per me, andavano in realtà da 6 a 10. Adesso, mano a mano che partecipo a queste giurie, mi rendo conto che forse ero stata troppo generosa, perché ci sono lavori che, pur essendo arrivati qui, non hanno meritato la sufficienza!”
Fabio Muzzio insegna comunicazione all’Università dell'Insubria ed è abituato a dare i voti! ”Sono giurato per il terzo anno consecutivo, mi piace il premio Mediastars, perché è un premio serio, lo ritengo tale, perché mi diverte stare in giuria, mi piace confrontarmi con persone che come me si occupano di altri ambiti di comunicazione e pubblicità, perché mi piace la Radio, mi diverte tantissimo ascoltare gli spot, è un modo per ascoltare i lavori migliori della stagione, un’esperienza a cui partecipo molto volentieri”.
Antonio Briguori sente la grande responsabilità del ruolo di giurato “vai ad influire su un prodotto generato con l’impegno di molte persone, ma poi quando si è all’interno di una giuria, ciascuno tira fuori la propria esperienza. Io, da copy writer, giudico immediatamente l’idea, che poi è funzionale all’efficacia della comunicazione, l’idea e la qualità del testo, questo giudizio poi si tira dietro tutto il resto. E di idee belle vorrei vederne di più…Temo che la comunicazione italiana si stia muovendo verso un appiattimento creativo, causato probabilmente anche dal poco coraggio delle agenzie, anche se ci sono tantissimi esempi di comunicazione creativa. Il consiglio è quello di essere più coraggiosi, la comunicazione più coraggiosa, ovvero creativa, premia”.
Elisabetta Cucci è una speaker radiofonica e doppiatrice, che per la prima volta vive l’esperienza della Giuria Mediastars “E’ davvero molto interessante per i prodotti da valutare, e per i contatti con gli altri giurati, che sono tutte persone molto competenti. Per quanto mi riguarda la sezione speaker, ho trovato gli spot di buon livello, alcuni ovviamente si sente che sono più low budget, altri con dietro una produzione più importante, ma direi mediamente di buon livello”.
Giacomo Celentano, figlio d'arte, è anche alla prima esperienza in giuria per Mediastars, e la trova “Un’esperienza interessante, è stata la prima volta e spero si possa ripetere, c’è sempre da imparare nella vita. Tutto il sistema è stato interessante, conoscere gli altri giurati, l’equipe che ha organizzato questa manifestazione, tutto l’insieme dà una buona impressione. Sono due gli spot che mi hanno colpito di più, per l’idea molto strutturata che c’era dietro”.
Matteo Milani è un’altra new entry della Giuria “Bello confrontarsi con diverse figure nel settore, importante lo scambio di informazioni, importante il feeling, l’ascolto radiofonico è sempre un po’ delicato, è un media totalmente dipendente dal tuo orecchio, dalla percezione, ascoltare una serie di comunicati così veloci, nel giro di poco tempo, è sempre traumatizzante, ma direi che la scelta è stata ottima, e tutti coinvolti nella decisione finale, prima esperienza positiva!”