Elena Mazzali
Consumer Playmaker: Nella delicata fase d’arrivo presso l’audience di riferimento, quali sono le condizioni che regolano la buona ricezione del messaggio?
Elena Mazzali
Consulente marketing e comunicazione
L’utente come percepisce la diversa tipologia di messaggi nell’affollamento quotidiano degli avvisi pubblicitari? Quale tipo di engagement risulterà maggiormente gradito?
In questo anno vi sono stati numerosi casi di influencer marketing. Ognuno organizzato grazie a una formula differente, ma sempre capace di attirare attenzione. Questo risultato nonostante il consumatore fosse a conoscenza del perché di queste iniziative, della presenza di prodotti a fini commerciali inseriti nel programma televisivo. In tutto questo vedo un alone di trasparenza: se il consumatore guarda quel determinato programma è una sua scelta. Il brand invece, avverte e mette lo spettatore nella condizione di scegliere. Il consumatore si sente sempre più partecipe.
Spesso non ci accorgiamo di quanto gli algoritmi stiano pilotando le nostre scelte attraverso l'utilizzo dei Big Data. Quale sarà Il futuro della comunicazione? Sarà esclusivamente Data Driven o c’è la possibilità di una svolta creativa Human Driven?
Oggi giorno esiste sempre più la necessità di ottenere risultati volti a misurare quanto messo in pista. Come se la logica fosse “sviluppo solo se non perdo tempo”. Da un lato una logica più che corretta, dall’altro non sempre i dati confermano quanto dicono. Un esempio che trovo calzante sono i fan acquistati (tramite portali esterni): il servizio funziona perché la fanbase aumenta, in termini numerici, il coinvolgimento invece ne risente. I risultati suggeriscono un cambio di rotta perché la strategia sembra non funzionare. Ne siamo così certi? I bambini, o chi per loro, non vogliono e non acquistano la Barbie ma solo giochi da maschi. Questo se ci poniamo dal lato dello stratega. Per la svolta Human Driven vi è spazio. Nel momento in cui il consumatore fornirà informazioni sempre più concise.
All’interno di un mercato sempre più esigente e competitivo, l’elemento cardine per le aziende resta la reputazione, attraverso la quale sono quotidianamente sotto esame da parte dei consumatori. La sostenibilità può aggiungere personalità al brand, suscitando un interesse più marcato nelle nuove generazioni?
A mio avviso i consumatori sono molto attenti rispetto alle aziende di cui possono fidarsi. Il filone della sostenibilità, nelle sue forme più diverse, è stato lanciato da una prima azienda e poi, a ruota, dalle successive. Un trend che ha generato sospetto nel consumatore. Oggi sempre più attento e critico, dopo aver dato fiducia e amore alla prima azienda guarda con attenzione le successive considerando i casi di falsa sostenibilità. La sostenibilità è un valore che richiede parametri specifici e le aziende, che vogliono farsi portavoci di questo valore, devono seguirne i parametri. Il cliente è pronto a premiare chi ne fa un buon e sensato uso, così come a criticare chi ne fa solo una bella immagine e ottenere un maggior fatturato. La differenza è sempre racchiusa nella modalità.