Damiano Antonelli
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Damiano Antonelli
Creative Director at GWC World
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Sicuramente la rete e i social network hanno velocizzato qualsiasi processo di comunicazione. Questo ha avvantaggiato le agenzie giovani e snelle dove i processi sono rapidi e spesso decisi da poche teste, che vogliono mettersi in gioco trovando soluzioni innovative.
Credo sia la vittoria di un lavoro che va fatto, oggi più di ieri, in maniera sartoriale e non dozzinale. Molto spesso la piccola agenzia comincia facendo un piccolo lavoro per un grande cliente. Poi lavorando con professionalità e creatività si riescono ad ottenere budget sempre più importanti.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Questa riduzione favorisce ancora una volta la piccola ed emergente agenzia, che è abituata a gestire budget ridotti e dover portare a casa grandi risultati (quante ne potrei raccontare sui social network).
Se queste realtà hanno inoltre una struttura tecnologicamente innovativa e creativamente eccellente, il risultato è senza dubbio una fucina di progetti vincenti e all’avanguardia. Anche con i piccoli budget che oggi le aziende mettono a disposizione. Ovviamente alla base deve esserci un’ottima gestione dell’idea creativa in tutte le sue fasi, che coinvolga l’agenzia a tutti i livelli.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Credo che oggi le aziende abbiano imparato la lezione. Siamo arrivati a un punto in cui le aziende hanno capito l’importanza di avere un dialogo con le persone, pensando non solo a vendere ma anche ad esistere, ad esserci. Questa attenzione al singolo credo venga espressa molto meglio dalla piccola agenzia che si mette in gioco e lavora a braccetto con il cliente con passione quasi artigianale. Lo vediamo molto bene nel lavoro di tutti i giorni, quanto la fiducia e il rapporto con il cliente facciano la differenza in questo momento di continui cambiamenti. Per quanto mi riguarda infine credo che l’obiettivo di chi guidi un’agenzia, parafrasando Lorenzo Marini, sia quello di diventare non un’agenzia grande ma una grande agenzia.