ENTRARICERCA

Andrea Sempi
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.

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Andrea Sempi
Founder White Label, Partner Viva l’Italia

Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?

Più che una nuova valenza la definirei un dato di fatto. Questo trend emerse anni fa in un mercato che iniziava ad essere veloce, molto veloce, per alcuni troppo veloce. La velocità è un concetto che sfugge di per se, è insito nel termine, corre troppo in fretta per chi è “troppo" in generale.

Le grandi offrono standing, fiducia, grandi piani e grandi aspettative, ma al contempo soffrono di lentezza, di inutili sovrastrutture, di schemi rigidi nei quali i pensieri si incastrano, di timore nel cambiamento e di rapporti impersonali. E questo vale per tutti, aziende e agenzie. Il piccolo, che per natura si muove veloce, sa cambiare rapidamente perché sa adattare il suo modello di business all’evoluzione del mercato, può osare e rischiare liberamente. Fa progetti, anche folli, e non si pone limiti uscendo dalla zona di sicurezza nella quale si muovono le grandi agenzie.

Tutto vero, ma il punto che ha permesso questo cambiamento è un altro. Il crollo economico del mercato ha permesso ai piccoli di approcciare le grandi aziende con costi inferiori e una flessibilità che le grandi agenzie non potevano permettersi. Semplice.

La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?

Ridurre non vuol dire ottimizzare.
Ottimizzare significa portare al miglior risultato possibile, ridurre vuol dire tagliare, rendere più piccolo. È un paradosso.

Possiamo contestualizzare l’ottimizzazione nella riduzione degli sprechi, quello si, è un atto dovuto in un periodo storico come questo. Il dovere delle agenzie è quello di aiutare l’azienda a capire quali siano gli strumenti più adatti al raggiungimento degli obiettivi prefissati. I social e il web in generale hanno permesso un abbattimento dei costi di comunicazione (solo di accesso) aprendo di fatto un mercato enorme e accessibile ai più. La differenza adesso la fanno la qualità dei contenuti, perchè la soglia di attenzione dell’utente adesso è davvero minima.

Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?

Il vero cambiamento è, e sarà, mettere al centro le persone creando rapporti e relazioni tra azienda e pubblico. Questo è il nuovo marketing, emotivo ed empatico, basato sulla trasparenza e sull’autenticità.

Quasi tutte le aziende usano i social, ma sono poche quelle che riescono a sfruttare le reali potenzialità dei mezzi. Purtroppo non tutte hanno capito che la pubblicità dell’interruzione, quella mono direzionale, è un modello che non funziona più.

L’utente va coinvolto con contenuti che lui ritiene interessanti e non quelli autoreferenziali che molte volte vengono pubblicati. La strada è ancora lunga ma quantomeno abbiamo iniziato a percorrerla.

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Mediaform nasce con l'obiettivo di ricercare le possibilità di sinergia e interazione fra il mondo accademico e la realtà delle agenzie

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1 agosto 2022
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