Lucia Santarelli
WE TRUST IN...
Ispirazione e produzione creativa. L’ispirazione ci accompagna, e come si dice non dà preavvisi, la produzione spesso conferma le idee e il lavoro di team produce sempre i migliori risultati.
Lucia Santarelli
Film Industry
Administrative and Production Assistant
Progetti recenti: Martin Eden di Pietro Marcello, Avventurosa Film
Come nasce l'ispirazione, per un creativo di oggi? Dove traiamo la nostra "ispirazione" che ci porta a rivelare ciò che esiste ma è nascosto?
Penso che l’ispirazione sia l’emersione visiva, verbale, concreta, reale di una elaborazione profonda, personale e interna mossa, istante dopo istante, dall’esigenza di ogni essere umano di esprimersi senza altro fine che non sia il condividere con gli altri esseri umani qualcosa che si è vissuto e forse intuito. È la proposizione di una conoscenza personale. Niente di soprannaturale, nessuna manifestazione divina.
L’istante in cui da un sentire indistinto o dal vago apparire e sparire di immagini emerge netto e brillante un pensiero che può avere la forma di una parola, di un colore, di un tratto che cattura e pienamente racconta quel vissuto in modo del tutto inatteso. In fondo è restituire l’esperienza elaborata personalmente nel rapporto con le persone e col mondo; tanto più l’esperienza è vissuta intensamente e profondamente elaborata, tanto più il segno creativo che emerge viene riconosciuto e immediatamente amato e compreso perché risonante. Senza spiegazioni.
Ascoltare, sentire, vivere senza interruzioni; cogliere le riluttanze e le resistenze; non temere l’incertezza nella certezza che è proprio l’invisibile che c’è ed esiste in ognuno di noi che col suo incessante divenire dà alla luce la creatività e l’arte.
Come riconoscere la consapevolezza delle proprie competenze nel nostro ambito lavorativo? Come misurarsi con questo aspetto nello svolgimento dell'attività professionale?
Dimostrando e mettendo a disposizione senza riserve le proprie competenze sviluppate negli anni, attingendo senza preclusioni a tutte le esperienze lavorative – ma anche di vita – dalle quali è possibile trarre spunto, metodo, innovazione; essendo curiosi e aperti alle competenze altrui, osservandole e riconoscendole, rielaborandole per farle proprie senza rubare, dando tempo e spazio, non segnando confini e territori, proponendo e accettando proposte; non dando mai per scontato un esito e diffidando delle routine. Collaborando, sempre, quanto più possibile.
Nel nostro mondo condiviso non ci si può più permettere di agire da soli. Con chi costruire alleanze per rispondere alle esigenze del mercato di oggi?
Alleanza è una parola che mi piace poco, può nascondere l’opportunismo del momento e l’estemporaneità dell’impegno. In questo preciso momento storico, dopo una lunga crisi di anni culminata con la pandemia, più che rispondere alle esigenze del mercato penserei a rispondere alle esigenze dei lavoratori e alla voglia di molti di noi di partecipare attivamente e dal basso alla realizzazione di nuove forme di lavoro – o al ritorno a forme di lavoro – collaborativo, dove ciascuno contribuisce alla realizzazione di un processo economico virtuoso e di creazione di valore, per il benessere di tutti. In questo momento così complesso, allora, dove le risorse economiche sono esigue e non è più possibile disperdere energie, la lealtà reciproca e l’adesione onesta e sincera ad un progetto penso siano i cardini fondamentali per stringere rapporti di collaborazione virtuosa dove la realizzazione e la riuscita del progetto sono davvero – ma davvero veramente – obiettivo comune.
Il sistema della produzione di un progetto filmico, in questo senso può essere interessante da conoscere e approfondire perché nella estrema complessità che lo contraddistingue – per fasi di lavoro, impegno finanziario, imprevedibilità e rischio dell’impresa – trova il vero punto di forza della sua riuscita nel coinvolgimento attivo e completo di ogni singolo che del progetto fa parte e al progetto aderisce.