Gianluca La Rosa
BE ORIGINAL
Come conferire personalità alla marca creando un punto di distinzione nel contesto generale.
Gianluca La Rosa
Direttore Creativo
GruppoDSE
Cosa significa oggi essere originali?
Facciamo che ho 21 anni come Google. Sono un nativo digitale. Ovunque posso leggere, sentire, discutere, commentare, insultare. Tutto è stato già suonato, scritto, recitato, disegnato. Eppure sento la spinta, che non so da dove viene, d’essere originale, di fare qualcosa di nuovo, di aggiungere quel piccolo pezzettino di gloria personale alla storia del mondo.
Ma davvero penso di poter fare meglio di Mercury, di Bowie, di Van Gogh, di Rachmaninov? Ma dove vado? Al massimo posto su FB e tanto mi leggono in trenta e mi commentano in tre. Big in Japan, praticamente. Essere originali oggi come si faceva ieri è pura utopia. Oggi al massimo possiamo fare i DJ, mettere insieme cose già fatte, mischiarle in un modo diverso e farle passare per nuove. Un esempio? Quentin Tarantino, un DJ di vecchi film più che un regista, come lui stesso si definisce. (L’ho sentito personalmente alla Biennale di Venezia).
Quali sono le caratteristiche che rendono unico un brand? Come mixare questi criteri per garantire il successo di una campagna?
Le conosciamo tutti. Prendi un prodotto che non c’è o che c’è ma non è mai stato trattato come tale e ne fai una specie di religione. Dove tutti aspettano la tua nuova uscita e sono disposti anche a dormire in tenda la notte prima. Fai in modo che il tuo prodotto faccia sentire la gente migliore di quelli che non lo usano e soprattutto fallo pagare molto di più di quello che lo fanno pagare gli altri, perché così gli dai un valore. Aggiornalo continuamente e quando lo fai fallo sapere al mondo come se fosse la prima volta.
I Social Network sono già in crisi?
Potrebbe anche essere che il singolo social sia in crisi per una ragione o per l’altra, ma i Social network come entità non lo saranno mai. Semplicemente perchè l’esibizionismo dell’umano ha trovato il suo sfogo naturale e non importa se nessuno legge e tutti scrivono.
I 15 minuti di popolarità di Warhol si sono trasformati in 15 anni di presunta popolarità, ma come sappiamo tutti, è l’interpretazione della realtà che conta, quindi.
La tecnologia è un limite per l’espressione in comunicazione?
Lo è perché la possono usare tutti, quindi “too much information” equivale a nessuna comunicazione. Non esistono filtri, tutti possono scrivere e quindi se vuoi leggere devi avere degli strumenti di filtro che la maggior parte delle persone non hanno.
Quindi siamo passati dalla “Comunicazione manipolatrice” dei TG, televisioni, e giornali, alla “Comunicazione manipolata” da qualunqueMente. Non ho al momento una soluzione, ma se passate tra qualche anno, magari ho delle risposte.
Com’è possibile sfruttare le potenzialità dei canali digital in modo creativo?
Penso a Frank Matano, che personalmente adesso adoro. Però lui viene fuori in un modo che è lo specchio dei canali digital. Più sei idiota, più ti guardano. La domanda dovrebbe essere: Ha ancora senso usare la creatività nei canali digital?