Alessandro Aralla
Consumer Playmaker: Nella delicata fase d’arrivo presso l’audience di riferimento, quali sono le condizioni che regolano la buona ricezione del messaggio?
Alessandro Aralla
Marketing Communication Manager Gruppo Green Network
L’utente come percepisce la diversa tipologia di messaggi nell’affollamento quotidiano degli avvisi pubblicitari? Quale tipo di engagement risulterà maggiormente gradito?
Sicuramente l’obiettivo principale è quello di mantenere il customer parte attiva. Farlo sentire ‘unico’ e non ‘uno dei tanti’. In passato ho parlato di multi canalità’, proprio questo, attraverso una semplice sinergia dei canali bisogna creare input che vengono percepiti dal consumatore/customer/utente e lo conducano ad un interazione. Il vantaggio contemporaneo vive nella possibilità oggi giorno di poter dare una misurazione e raccogliere dati, analizzare, smussare, dare un valore all’engagement e quindi creare una strategia che vive attorno al singolo consumatore e non lavora in maniera mono canale. L’approccio generale attuale è questo secondo me che può essere riadattato in base ai segmenti, settori e prodotti. Bilanciando le percentuali di approccio sui singoli canali.
Spesso non ci accorgiamo di quanto gli algoritmi stiano pilotando le nostre scelte attraverso l'utilizzo dei Big Data. Quale sarà Il futuro della comunicazione? Sarà esclusivamente Data Driven o c’è la possibilità di una svolta creativa Human Driven?
Viviamo degli anni in cui il progresso cresce in maniera veloce e assatanata. La tecnologia si evolve e viene applicata nella vita quotidiana. Ad oggi i Dati la fanno da padrona e di seguito anche la comunicazione cambia velocemente e in maniera repentina. Prima esisteva il Titolo, la CTA e il Sottotitolo, mezzi per attrarre. Adesso attraverso i Dati e la tecnologia il messaggio si è snellito. Il messaggio per il consumatore deve essere sintetico e diretto, saper concentrare in poche parole il succo del prodotto. Paradossalmente è diventato più difficile creare una comunicazione più diretta. I big data rimangono un bene importantissimo per il progresso che cresce in base all’offerta. In futuro professionisti altamente specializzati (nuove figure professionali nasceranno) lavoreranno solo sulla targetizzazione dei singoli consumatori.
All’interno di un mercato sempre più esigente e competitivo, l’elemento cardine per le aziende resta la reputazione, attraverso la quale sono quotidianamente sotto esame da parte dei consumatori. La sostenibilità può aggiungere personalità al brand, suscitando un interesse più marcato nelle nuove generazioni?
Nel tempo la competitività è aumentata, le aziende fanno fatica a riadattarsi con una più fresca comunicazione che si differenzi dalla concorrenza. Le aziende di vecchio stampo sono quelle che maggiormente soffrono questo cambiamento, abituate a comunicare l’indispensabile per essere attivi e dove non esisteva/esiste una ricerca di prezzo e di mercato se non trascinato da un competitor più evoluto.Oggi le aziende che riescono ad attuare il cambiamento, sono quelle che rimangono sulla cresta dell’onda e acquisiscono ‘love’ da parte dei consumatori. Attualmente le strategie comprendono anche la brand reputation che crea valore aggiunto nella scelta di un prodotto/servizio. Creare una buona brand reputation lo si fa con i temi piu’ ricorrenti, in questo caso la sostenibilità, valorizzando l’etica aziendale, parlando delle singole persone che compongono l’azienda.