Alberto Contri - Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso
Le interviste Mediastars XII Edizione
Alberto Contri
Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso
La comunicazione può fare squadra?
Il concetto di squadra emerge dal lavoro che abbiamo svolto - interviene Alberto Contri - Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Nella produzione del filmato Let’s Screen abbiamo lavorato avvalendoci della collaborazione di due creativi particolari: i due medici autori del brano musicale che mi hanno coinvolto a tal punto da convincermi a suonare il loro brano con la chitarra, conoscendo la mia passione personale per lo strumento. Questo progetto delle due Aziende Sanitarie Bolognesi dimostra quanto si possa fare prevenzione in maniera creativa, uscendo dai soliti canoni e utilizzando anche canali quali internet e i video musicali. Penso, infatti, che per le campagne sociali si possano utilizzare le stesse strategie d’avvicinamento all’utente utilizzate nella comunicazione commerciale, le modalità tecniche sono esattamente le stesse, anche se ovviamente l’obiettivo sociale rimane sostanzialmente diverso da quello dei classici commercials.
Come sono assegnati i compiti solitamente ? Avete in cantiere altri progetti di comunicazione ?
Il Consiglio di Amministrazione individua il tema da trattare e le associazioni che fanno parte della Fondazione indicano i professionisti o le aziende che lavoreranno gratuitamente alla realizzazione della campagna: così si crea un team formato da un’agenzia di pubblicità, una casa di produzione, un istituto di ricerche, un centro media, un’agenzia di relazioni pubbliche. Ci si avvale inoltre del contributo dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria per verificare che la campagna non infranga alcun articolo del proprio codice, dell’Upa, Associazione degli Utenti, che provvede al reperimento dei contributi per la copertura delle spese vive per la produzione dello spot, ed infine dei mezzi che mettono a disposizione gli spazi.
In questo periodo, cogliendo i ripetuti richiami del capo dello stato sul tema delle morti bianche, stiamo comunicando l’emergenza dei drammatici incidenti sul lavoro con una campagna ideata dall’agenzia bolognese Life Longari & Loman e prodotta da Mercurio Films e Green Movie.
Il risultato è stato più che soddisfacente, e prima di essere diffuso sui mezzi, la campagna è stata presentata al Quirinale al Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano.
In un mercato sempre più competitivo la motivazione e la forza del gruppo possono essere ciò che fa la differenza. Quali possono essere a vostro giudizio le potenzialità di un buon coaching?
La nostra squadra cambia ogni volta, la mia esperienza di Direttore Creativo svolta presso diverse agenzie importanti, mi permette di esserne il coach interno dal punto di vista organizzativo, e per l’aspetto creativo possiamo contare su un consiglio d’amministrazione particolare. Infatti, questo è formato da persone che si conoscono bene: Franco Moretti Presidente dell' Art Director’s Club Europeo e Maurizio Sala, Direttore Creativo dell’agenzia Armando Testa e Presidente dell' Art Director’s Club Italiano e dai più accreditati rappresentanti di tutti i comparti della comunicazione. Abbiamo così una squadra virtuale che si delinea di volta in volta, formando un team di lavoro sempre diverso che però possiede dei pilastri interni molto solidi.
Quali sono gli obiettivi della Fondazione Pubblicità Progresso?
La Fondazione Pubblicità Progresso, attiva dal 1971 (prima come Associazione e poi, dal 2005, come Fondazione), dà vita a campagne di comunicazione di pubblico interesse, stimolando la coscienza civile ad agire per il bene comune, facilitando il confronto sui temi della comunicazione sociale, promuovendo la cultura della responsabilità sociale all’interno di eventi nazionali e internazionali, organizzando momenti formativi e collaborando con altri enti no profit attraverso la concessione del patrocinio alle loro comunicazioni.
Gli obiettivi che ci siamo posti con la trasformazione da Associazione a Fondazione sono, innanzitutto quello di produrre più di una campagna l’anno, ed inoltre di dare maggior impulso alla formazione, istituendo dei board di professionisti che agiscano sul territorio nell’ambito delle diverse facoltà universitarie interessate a come si produce una campagna sociale: un modulo formativo della durata di una o due giornate destinato a operatori del no-profit, delle Onlus, della Pubblica Amministrazione, delle agenzie di comunicazione. Insegnando io stesso alla Sapienza di Roma e all’Università San Raffaele di Milano ho potuto personalmente verificare l’attenzione sempre maggiore che le aziende pongono alla Responsabilità Sociale d’Impresa e si aspettano quindi di poter contare su laureati in Scienze della Comunicazione specializzati nelle dottrine sociali.
Anticipo inoltre che sarà presto online un archivio multimediale contenente le più belle campagne sociali prodotte dal 900 ad oggi, raccolte in tutto il mondo, e suddivise per argomento, data, tematica e linguaggio, in modo da poter essere utilizzato come banca dati necessaria alla documentazione e fonte di ispirazione per chi opera nel settore.
Altre attività importanti sono a l’organizzazione della Conferenza Internazionale della Comunicazione sociale appuntamento annuale che da diverse edizioni si tiene presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano e le mostre allestite su argomenti che variano di anno in anno, di cui l’ultima presentata qualche settimana fa portava il titolo “Più parità più felicità”. Le mostre possono essere noleggiate e presentate a scopo didattico in diversi contesti sul territorio nazionale.
Queste ed altre iniziative ci permetteranno di autofinanziarci e di poter fronteggiare i costi di questi progetti e di altri che abbiamo in mente di sviluppare.