Nicoletta Battistoni
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Nicoletta Battistoni
Communication Strategist
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Credo nell’importanza di un’attitudine all’ascolto che guida e permea il metodo in tutte le sue fasi. Un professionista che vuole sviluppare contenuti di valore deve innanzitutto ascoltare il cliente per poter affrontare il progetto credendo in esso, valutando la competitività e la sostenibilità delle azioni che dovrà proporre.
Il metodo inizia dalla valutazione del progetto e dal confronto tra le esigenze del committente, le opportunità che si è in grado di offrire, le risorse necessarie per la loro realizzazione e quelle realmente a disposizione. L’ascolto prosegue poi verso l’individuazione del valore aggiunto che il brand può comunicare e si sostanzia nelle fasi di analisi e ricerca finalizzate all’individuazione degli elementi differenzianti e decisivi per un corretto posizionamento sul mercato.
Tutto ciò implica la definizione degli obiettivi di comunicazione, l’analisi della concorrenza, lo studio delle caratteristiche del pubblico di riferimento e delle sue esigenze di informazione e comunicazione, l’individuazione dei punti di forza e debolezza del brand su cui costruire i messaggi e non solo. Questa base solida che si costruisce attraverso l’ascolto, l’analisi e la ricerca, guida la progettazione creativa dei messaggi e lo sviluppo di contenuti di valore.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Più che in quale misura penso che sia più corretto domandarsi in che modo i brand sono disposti a seguire il content marketing, perché prima di tutto sui social conta la capacità di sostenere un dialogo e la volontà di accettare le critiche degli utenti in modo propositivo e aperto. Ci deve essere una cultura dei social.
Chi ce l’ha e ne comprende il valore strategico per il proprio business è disposto a dedicare investimenti, energie e tempo per la creazione di contenuti di qualità che vanno di pari passo con la cura della reputazione del brand e della sua relazione con gli stakeholders. Con i social è cambiato il modo di raccontare le aziende e con esso anche i messaggi da veicolare. Assistiamo ad un arricchimento dei contenuti della comunicazione che si avvicinano sempre più a delle vere e proprie narrazioni dove le persone si mettono in gioco restituendo la dimensione umana e relazionale alle imprese.
Dai social media e dalla loro propagazione sono emerse le nuove esigenze di comunicazione scovate proprio dall’analisi dei contenuti creati dagli utenti e dai loro comportamenti. Esigenze che vengono elaborate e prese in considerazione per tutti gli strumenti di comunicazione.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Gli errori da non commettere in comunicazione sono quelli che nascono dall’assenza di una ricerca, di un’analisi e di una pianificazione strategica, perché lasciano troppo spazio al caso e si basano spesso su scelte opinabili e personali (il bello e il brutto tanto per fare un esempio).
È un errore pensare ad un progetto di comunicazione senza includerlo in una strategia a medio-lungo termine. È scorretto pensare ad un messaggio di comunicazione senza conoscere le esigenze del target a cui ci si rivolge. È rischioso comunicare senza sapere come gli altri comunicano. È sbagliato non pensare a tutti gli strumenti utilizzati senza includerli in un sistema integrato di comunicazione.
L’errore più grande però è quello commesso da chi non è in grado di correggere il tiro in corsa d’opera, perché non ha capito che il processo di comunicazione inizia e non finisce nel momento in cui lanciamo i nostri messaggi sul mercato.