Michele Bondani
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Michele Bondani
Fondatore di Packaging in Italy - Agenzia del pack dal design Italiano e Ardigia: Marketing Funzionale
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Sì abbiamo un metodo preciso, oserei dire scientifico.
Chi conosce me e la Packaging in Italy, sa perfettamente che non partiamo mai dalla singola e soggettiva creatività, che diventa uno step secondario e successivo.
Approcciamo il progetto facendo un’attenta fotografia del mercato di riferimento, competitors e azienda cliente, da qui riusciamo a capire come muoverci insieme al suo ufficio marketing e la proprietà, successivamente comprendiamo la strategia di marketing da adottare, e ci muoviamo sempre in una totale condivisione nelle scelte facendo in modo che lo sviluppo creativo persegua gli obiettivi definiti.
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
Oggi è assolutamente fondamentale fare una comunicazione trasversale.
Il tradizionale (off-line) deve dialogare con tutto quello che è l’on-line, il mercato cambia di media ogni 15 anni, devi comprendere più velocemente della concorrenza come apportare i tuoi cambiamenti sul mercato in funzione dei mezzi di comunicazione.
Oggi se dovessi puntare su qualcosa, lo farei sui video nella piattaforma di Facebook e darei molta attenzione a Snapchat. Vincerà sicuramente chi sarà più aggiornato sull’utilizzo di questi strumenti e in grado di sfruttarli facendo marketing con i contenuti. Quest’ultima componente non può mai mancare, infatti i mezzi tecnologici senza la componente umana non servono a molto.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
Grazie per questa domanda. L’errore più comune è esattamente partire pensando che bisogna “creare”; il pensiero primario per la maggior parte dei “creativi” è fare qualcosa di bello e non che funzioni. Così facendo si perde di vista il prodotto o il servizio che si deve comunicare, vedo molto spesso comunicazioni che sembrano delle bellissime cartoline, ma non si capisce se stiamo parlando di un paesaggio di montagna o di mare.
Un decalogo degli errori?
1. Non individuare il vero front-man dell’azienda, cioè parlare con un’interlocutore sbagliato che non ha il potere decisionale
2. Sbagliare l’intervista, il briefing
3. Partire dalla singola creatività
4. Non conoscere nel dettaglio il prodotto o il servizio che devi trattare
5. Non conoscere nel dettaglio l’azienda / il cliente
6. Non conoscere nel dettaglio il mercato di riferimento
7. Non studiare nel dettaglio la concorrenza di mercato
8. Non individuare il giusto target
9. Non conoscere tutti i mezzi a disposizione per comunicare
10. Sbagliare nella scelta dei mezzi di comunicazione
Ce ne sono stati diversi di casi nel nostro paese, ma gli errori commessi da chi ha grande visibilità risaltano sempre maggiormente, è facile finire additati anche al primo errore, rispetto a realtà che diversamente non l’hanno mai fatto giusta.
I casi più eclatanti, purtroppo sono quelli dei grandi investimenti che non hanno generato i risultati voluti, accade ogni volta che un prodotto non riesce a trovare un suo spazio nel mercato, in questo senso mi vengono in mente i casi di Alixir e Gran Soleil.