Lara Oliveti
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Lara Oliveti
Founder Melazeta
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Melazeta è nata nel 1998 in pieno periodo new economy e in questi anni abbiamo attraversato vari boom e altrettanti sboom. Nonostante tutto, altalene del mercato, chimere e trend passeggeri, abbiamo deciso di perseverare nel nostro core. All’inizio erano advergame online e giochi per portali e contenuti di edutainment, adesso sono app mobile di gioco, gamification e game base marketing.
E’ cambiato il supporto, l’experience che possiamo far vivere all’utente, le integrazioni con i social che non prima non esistevano e in alcuni casi le call to action visto finalmente il diffondersi dell’ecommerce; ma lo studio del concept ludico, le meccaniche di gioco, il modo in cui interpretiamo i valori di un Brand in un applied game e gli obiettivi da perseguire con tenacia rimangono inalterati e rappresentano il nostro plus, la nostra unicità di offerta nel mercato italiano.
Operiamo in una nicchia ma ragioniamo da grandi, ci confrontiamo con i competitor globali e dobbiamo investire e in ricerca e sviluppo costantemente.
A livello societario abbiamo optato per essere piccoli ma all’interno di un grande gruppo. Ora siamo parte del gruppo DOING, una delle principali realtà della comunicazione digitale italiane e non solo. Le sinergie di un gruppo sono importanti per permetterci di dedicarci con successo al nostro core.
Io e Marcella Albiero siamo socie e founder e rappresentiamo il general management dell’agenzia gestendo la produzione e il new business di Melazeta che conta 14 professionisti tra sviluppatori, designer, cartoonist e game designer.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Direi che questo è sempre più un componente dello “sforzo creativo”, ossia coniugare efficacemente risorse e obiettivi del cliente con innovazione e qualità. Il mondo dello sviluppo dei Digital game in tal senso ha molte potenzialità ma occorre eliminare alcuni pregiudizi. Esistono sul mercato numerose tipologie di giochi e videogiochi, e in questa sterminata offerta, clienti o strategist di agenzia identificano esempi di giochi altamente spending in termini di tempi e risorse, non potendo ovviamente sapere quale sono le criticità in termini di sviluppo. Quindi il progetto si blocca e si passa a soluzioni di altro genere. Invece sono spesso le meccaniche più semplici e standard con un design molto ricercato ad essere perfette per le esigenze di un cliente che desidera un applied game come strumento di comunicazione. Un gioco per Facebook o come App mobile per quanto bello, virale e funny necessita di un’importante campagna di comunicazione per essere visibile, necessita del supporto di tutti i social channel dell’azienda e azioni di gamification per la viralizzazione e fidelizzazione.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Esistono casi molto interessanti e maturi mentre altre aziende stanno facendo tentativi più o meno professionali.
Emergere con iniziative social ora è più complesso, l’offerta è enorme ma anche il pubblico è veramente ampio e perfettamente profilato. Ogni azione degli utenti è tracciabile perciò è possibile modificare una strategia anche in corso se la risposta è inferiore alle aspettative. Concorsi e progetti di entertainment ad esempio sono un primo passo per creare un contatto, poi occorre una strategia in costante tuning e monitoring per valorizzare il rapporto one to one.