Gianluca Adami
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Gianluca Adami
Strategic Planner Clab Comunicazione
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Nel mercato di oggi, il piccolo può essere premiato dalla maggior flessibilità, ma non credo sia questione di volumi, piuttosto di correttezza nell’approccio. Quando c’è una visione strategica chiara e condivisa anche il piccolo può avere un pensiero grande. Noi in Clab Comunicazione mettiamo in campo la nostra conoscenza ed esperienza per creare fin da subito la brand identity del cliente in linea con il posizionamento, distintiva rispetto ai competitors e che ispiri tutta la comunicazione.
Sviluppiamo quindi una strategia crossmediale, che coinvolga i media ritenuti più efficaci per veicolare i contenuti, che devono restare fedeli al posizionamento. Questo è il metodo in cui crediamo
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Che ci sia un grande o un piccolo budget, per noi l’approccio strategico è sempre imprescindibile. Senza di esso, ogni azione di comunicazione rischia di essere nel migliore dei casi un bell’esercizio stilistico, nel peggiore un danno d’immagine. In ambedue: uno spreco di risorse. Per noi di Clab Comunicazione, lo sforzo economico dei clienti è una risorsa per cui avere il massimo rispetto, e la strategia il modo migliore per averne cura e farla fruttare. Certo, questo è ancora più vero in un periodo dove i budget sono contenuti, ma per ogni budget è importante definire un percorso di comunicazione chiaro che indichi come e dove investire. E questo vale anche per le azioni on line: la viralità troppo spesso è considerata l’ El Dorado free entry della comunicazione.
Tanta potenzialità vuol dire anche tanta confusione. Anche in questo caso il messaggio è davvero dirompente solo se aderente ai valori del brand e supportato da una strategia e una pianificazione mirate.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Penso che la voce del cliente non sia mai stata così autorevole come oggi. L’utente è ormai sempre più attento, attivo, comparativo, si informa e informa, in un dialogo con l’azienda sempre più serrato, fitto, confidenziale. Chi sceglie un brand se ne sente parte e ne richiede feedback rapidi, esaustivi, rassicuranti. Credo che l’era della comunicazione univoca sia davvero finita, ammesso che sia mai esistita. Oggi le aziende hanno imparato che i riflettori della comunicazione si stanno spostando: dalla persuasione alla relazione. E in questo scenario, saper gestire al meglio la multicanalità è fondamentale. I social network offrono opportunità imperdibili ma è d’obbligo sviluppare piani editoriali sempre coerenti col posizionamento, realizzati da persone specializzate.