Alice Palumbo
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Alice Palumbo
Reputation Manager, CEO e Co-founder
Web-b
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
L’insorgere preponderante del web 2.0 ha completamente stravolto le tradizionali tecniche di comunicazione: all’inizio il Web era a senso unico, le informazioni andavano da chi le produceva a chi le “subiva”.
Oggi, il Web 2.0 porta l’utente al centro della scena, rendendo Internet un Media innovativo, che consente una modalità di comunicazione a due vie. Queste innovazioni hanno comportato un cambiamento radicale nel modo di approcciarsi delle aziende alla comunicazione: si sono dovute stabilire, definire, imparare nuove azioni, adatte al nuovo scenario che si sta delineando. Adeguarsi è stato molto più semplice per le piccole imprese che, grazie ai processi più snelli, hanno subito fatto proprie le nuove dinamiche del web, un luogo dinamico e interattivo, dove è possibile scambiarsi in tempo reale opinioni e punti di vista, e dove i consumatori sono in grado di creare, in modo molto più diffuso rispetto al passato.
I più “piccoli” sono stati anche i più veloci a sfruttare le nuove possibilità offerte da questo mercato senza frontiere, grazie forse anche al potenziale che viene offerto alle singole professionalità, molto più valorizzate rispetto a contesti più grandi in cui sono i numeri a fare la forza. Le singole competenze sono il terreno più fertile per la nascita di grandi idee: le piccole imprese tendo a valorizzare il lavoro dell’individuo, permettendo così lo sbocciare di grandi progetti.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Spesso capita che in situazioni di difficoltà o di ristrettezza si riesca esprimersi al proprio meglio, trovando soluzioni originali e ottimali per progetti e iniziative. I nuovi strumenti messi a disposizione dal web - social network, blog, forum etc - rappresentano uno stimolo per reinventare le proprie strategie di comunicazione, in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando.
Sfruttandone le capacità e le risorse, è possibile elaborare strategie vincenti, mettendosi in gioco su più fronti, in cui quello che conta sono le capacità messe in gioco più che le reali possibilità economiche.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Prima dell’avvento di Internet, le aziende non potevano dialogare direttamente con i consumatori finali, se non sostenendo costi molto elevati. Inoltre non era possibile ottenere commenti, feedback o qualsiasi tipo di interazione con gli utenti finali, facilmente e a costi contenuti.
Oggi, i brand non possono più aspettarsi di “raccontare” e “vendere” attraverso le leve di marketing e comunicazione tradizionale e di ottenere risultati soddisfacenti. Per essere efficaci con i consumatori “transmediali” e alla luce dell’evoluzione nei processi di acquisto, i brand devono cercare di costruire una relazione con le loro personas di riferimento, attraverso la creazione di esperienze che fanno leva sul protagonismo: Experience, Engagement, Empowerement.
Il brand si trasforma da semplice immagine in vero e proprio strumento, attraverso il quale i consumatori vengono coinvolti e tramite cui è possibile dare risposta a necessità e desideri, creando esperienze uniche e inimitabili. Posizionandosi così, in modo stabile, nella loro scala mentale.