Pietro Saitta
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Pietro Saitta
Direttore Creativo GRUPPO/input
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Personalmente condivido il nuovo slogan di Godin. Da sempre, nella mia carriera professionale, ho perseguito con convinzione l’idea che il rinnovamento tecnologico, strutturale e di tutti i workflow, con l’obiettivo di snellire le procedure aziendali e il modo di proporsi ai clienti, fosse la scelta vincente per una struttura di medio taglio come la nostra.
In una vecchia comunicazione del nostro Gruppo, dicevamo proprio: “Non vogliamo diventare una “grossa” agenzia, preferiamo far diventare grandi i nostri clienti”, per sottolineare il concetto di continuare a mantenere la flessibilità, la velocità e la stessa qualità dei lavori a cui abbiamo abituato i nostri clienti fin da quando la nostra struttura era molto più piccola.
Sono altresì convinto che, la nascita di tante piccole realtà dovrebbe, quasi fisiologicamente, far aumentare l’esigenza di appartenere a qualche associazione di categoria, proprio perché se si è “piccoli”, per contare qualcosa nel panorama economico attuale, è opportuno cercare di essere in “tanti”.
Purtroppo però questo non accade ancora ed è un vero peccato perché, mettere in campo competenze, abilità operative e tecnologie innovative diverse, permette anche quel “fare rete” tra associati che, a mio avviso, diventerà il punto vincente di tutte queste nuove piccole realtà.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Mai come in questo periodo storico si è assistito a una riduzione del budget da investire in comunicazione da parte di moltissime aziende e non solo di quelle più grandi. Per quanto ci riguarda, questo fenomeno è sicuramente da stimolo per riuscire a parlare di nuovo alle aziende di strategia (elemento fondamentale, ma spesso dimenticato dalle direzioni marketing) per una valorizzazione economica degli obiettivi e delle attività di comunicazione sfruttando in modo massiccio la diversificazione del budget.
Il budget di comunicazione, anche se ridotto, deve necessariamente tener conto delle nuove tecnologie, del nuovo modo di comunicare e dell’importanza assunta dai numerosi social network. Quindi la creazione di piani di comunicazione integrata strutturati appositamente sul cliente e uniti a un sistema di pianificazione media strategico (con una particolare attenzione alla gestione dei new media), permetterà di rendere più performante il budget e ottenere risultati misurabili, con una ottimizzazione degli investimenti in real time.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Oggi, per dare visibilità al proprio brand, un’azienda deve capire che la possibilità di scelta dei clienti è cambiata, così com’è diverso il loro modo di avvicinarsi ai brands.
Non a caso si parla sempre più frequentemente di storytelling, ma curiosamente, lo storytelling reale è quello fatto dalle persone e non strumentalizzato dalle aziende.
In breve, un cliente oggi ha bisogno si sentirsi coinvolto e di poter dialogare con le aziende che ha scelto. Solo chi saprà calarsi in questa nuova dimensione avrà grandi prospettive di crescita.