Alberto Baccari
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Alberto Baccari
Founder e Direttore Creativo Alberto Baccari Studio. New York-Milano
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Le necessita’ del mercato si sono estremamente complicate. Sono diventate “acute” e perdonano molto meno sbagli da parte dei Clienti. Il mercato e’ inflazionato e il cliente pensa di sapere tutto.
Una situazione come si denota molto particolare per chi si deve occupare di Comunicazione.
Questo e’ il mercato che richiede riflessi pronti, grande Innovazione, decisioni rapide, alta tecnologia, minima disponibilità’ allo sbaglio.
Ecco perche’ la nostra industria che era costituita da “transatlantici” mastodontici, a parer mio, non rispondono alle esigenze del mercato. Questo ha fatto si che, sempre a parer mio, le persone dalle grandi capacita, i geni, coloro che innovano per default, hanno lasciato per sempre queste mega strutture.
Questo e’ un grave danno per i clienti.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Sembra una barzelletta. “E’ meglio avere tanti soldi o pochi”?
Certo che e’ meglio avere più’ disponibilità’. Ma non e’ detto che averne meno, possa “aguzzare” l’ingegno. Infatti nei tempi di crisi, le vere capacita’ vengono fuori. I clienti non si possono più’ permettere di comunicare in maniera “discreta”, “non male”, “simpatici”. Costa troppo. E non e’ mai il costo dei professionisti quello che incide su una Marca. Sono gli immensi costi di una strategia sbagliata, o che non produce effetti.
In tempi di crisi, si devono tagliare i rami secchi. Così si rida’ forza al mercato.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
David Ogilvy diceva che il consumatore era tua moglie. Aveva ragione, e ci sono voluti tanti anni perche’ succedesse davvero.
Oggi per fortuna il dialogo e’ una necessita’. Le Brand sono sedute su una comoda poltrona di pelle e conversano con il signore/a che decide di sedersi sulla poltrona di fronte. Ma la stanza e’ immensa e ci sono migliaia e migliaia di poltrone con le Brand da una parte e signori/e dall’altra. C’e’ una scelta infinita e pochissimo tempo a disposizione.
Anche questa e’ per la Brand un spettacolare opportunità. Sarebbe un grave errore lasciarsela scappare.
Ecco perche’ sono contento come creativo. Sono anche merito delle mie capacita’, se il dialogo riesce e si mantiene. E non basta usare i media che la tecnologia ci offre. Bisogna partire da una argomento che sia interessante e allo stesso tempo ricco di contenuti e sfumature. Cultura, cultura, cultura dico io. Intelligenza. Contemporaneita’, Etica. Fantasia. Onesta’. Questo e’ quello che unisce il cliente alla Brand. E più’ questa relazione e’ profonda, più’ le Brand si arricchiscono di quei data così’ importanti a monitorare il mercato sempre più’ eclettico.