Alessandro Aralla
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Alessandro Aralla
Creative Director e Business Developer
Craft Worldwide
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Al giorno d’oggi la creatività risiede sopratutto nel piccolo, in modo periferico che lo rende innovativo ai grandi. Sono dell’idea che nel mercato (specialmente) italiano non esistano più grandi realtà e piccole realtà (come accennate), ma ci sia una parità di sviluppo creativo. Troviamo piccole realtà che hanno alla base una struttura innovativa ed efficace data da creatività individuali volte a creare, per esigenza, multi operatività e troviamo grandi realtà che operano con strutture “old style” e stratificate dove la fase decisionale creativa viene legata ad una serie di passaggi non liberi da pensieri e pressioni costanti. Questo per dire che un determinato brand ad oggi si affida anche a piccole realtà perchè creativamente capaci di rendere il servizio/prodotto appetibile e originale.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
La questione budget è il filo conduttore tra un buon progetto creativo e la strategia che viene adottata. Oggi, nell’attuale mercato fatto sempre più di budget ridotti ci ritroviamo ad affrontare situazione dove il cliente tende a stringere la cinghia e a rivolgersi per comparazione a piccole realtà che sempre più spesso presentano progetti creativi vincenti e ben strutturati. Poi c’è il discorso dei costi fissi differenti per realtà piccole e grandi che vanno ad incidere sullo sviluppo.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
L’azione OTO per una piccola realtà è tenuta come base importante, perchè la nuova tecnologia è presa di forte attrito per avvicinare e sperimentare nuove tecniche di comunicazione. Permettono in ogni modo di poter interagire su diversi fronti in maniera multicanale su b2c e b2b, creando un piccolo ponte di comunicazione tra il brand e il consumatore che viene chiamato ad interagire e dire la sua. Ponendo le basi per un rapporto di fidelizzazione finalizzato al miglioramento del prodotto, ad un azione di brand reputation e in definitiva ad una maggiore trasparenza.