Maurizio Cinti
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Maurizio Cinti
Group Creative Director Aipem - Vodu
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
In un recente convegno a cui ho partecipato a Londra, si parlava proprio del passaggio dal broadcasting, letteralmente semina larga, al narrowcasting o semina stretta.
Ad esempio sappiamo che l’obiettivo del narrowcasting in televisione riferito alla dualità pay tv – tv in chiaro non è quello di raggiungere il massimo possibile di un pubblico di massa non pagante, bensì quote assai minori (ma paganti) di abbonati. Questo concetto si può esportare anche nella comunicazione attuale cercando di produrre contenuti molto più vicino all’utente finale, attraverso una conoscenza più approfondita del target di riferimento e degli strumenti da utilizzare per creare engagement.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Credo sia necessario affiancare le strategie di comunicazione attuali con gli strumenti di analisi. Solo così si arriva a conoscere bene gli insight necessari alla creazione di un prodotto mirato alle sole persone che si vogliono coinvolgere. Anche qui il lavoro che viene a concentrarsi sulla singola persona consta di un esteso e intenso lavoro di ricerca e di ottimizzazione.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Con una metafora mi vengono in mente due forme coniche che si toccano agli apici. Da una parte vedo così una serie di strumenti e azioni orientate allo studio del consumatore per la creazione di progetti coinvolgenti; dall’altra l’eco del progetto di comunicazione che il consumatore stesso può creare autonomamente, potenziandone l’efficacia. Credo che in definitiva oggi sia importante muoversi su più canali.