Davide Caggiano e Davide Cerchio
Lo Storytelling: l'arte di raccontare storie in Comunicazione
Davide Caggiano Managing Director e Davide Cerchio Sales & Communication Manager Louder Italia
Quali sono gli ingredienti per creare un brand di successo?
Il nostro lavoro è quello di progettare e realizzare eventi, l’azienda Louder nasce infatti nel 2008, da un’azienda finlandese attiva in quest’ambito, con la quale teniamo tutt’ora ottimi rapporti di collaborazione.
I clienti possono essere i più svariati, dalla grande agenzia già consolidata per cui dobbiamo creare un toolkit di immagine, alle aziende che ci richiedono di creare direttamente la brand image.
Abbiamo un punto di vista differente dalle agenzie di comunicazione tradizionali. Spesso si fanno eventi esplorativi per capire come risponde il pubblico, in quanto il legame tra target e brand deve essere sempre molto forte. A questo scopo abbiamo bisogno di brief con dei punti cardine, ad esempio la storia, se c’è già, il posizionamento, e se possibile il target e gli obiettivi, partendo da questi punti noi quindi possiamo lavorare per creare una storia, nasce qui il nostro storytelling, noi siamo i cantastorie del 2014!
Riguardo ai progetti con cui abbiamo ottenuto i riconoscimenti per questa edizione del premio Mediastars, per confermare la nostra predisposizione allo storytelling, potrei iniziare parlando di Xmas truck tour Coca-Cola che ha fatto vivere a 21 centri commerciali in 37 città italiane l’atmosfera natalizia raccontata da Coca-Cola. I mezzi scenici qui sono stati il fulcro dell’evento, infatti i truck sono stati interamente personalizzati con grafiche e luci molto spettacolari.
L’ambientazione era completata dall’allestimento del villaggio di natale, dov’era possibile scattarsi una foto all’interno del truck in compagnia di Babbo Natale e mandare uno speciale messaggio di auguri Coca-Cola attraverso colonnine ipad con una speciale App, creata da Louder. Molti contenuti video sono stati registrati direttamente dagli utenti e quindi caricati in autonomia sui social network, generando così un alto numero di contati indiretti.
Termino parlando anche di Energizer Night Run for UNICEF da noi organizzata per la seconda volta a Milano, riscuotendo un successo ancora maggiore, con 6000 pettorali distribuiti per la corsa e più di 5000 like. Anche qui il nostro team ha costruito il villaggio degli sponsor comprensivo di palco e gazebo per svolgere tutte le attività. Il ruolo centrale di UNICEF che ha potuto beneficiare dell’iscrizione di 10 euro dei 6000 corridori per il progetto “Vogliamo zero” contro la mortalità infantile, ha reso questo evento indimenticabile per i partecipanti.
Quali sono gli elementi che caratterizzano lo storytelling? Come utilizzarlo in modo innovativo?
I social media oggi sono una grande opportunità e si possono anche sfruttare come un utilissimo strumento per amplificare le potenzialità di diffusione del messaggio, infatti ormai le aziende richiedono quasi sempre un rimando dell’attività anche sul digital, come le foto dei vari eventi su facebook,ma i social possono essere anche un’arma a doppio taglio in quanto è necessario saperli utilizzare al meglio, senza cadere in facili errori che in alcuni casi possono essere fatali. Noi in effetti non siamo digital, naturalmente seguiamo la nostra pagina facebook aziendale, che risulta meno istituzionale del sito, ma per i lavori digital ci affidiamo a esperti esterni. Personalmente penso sia necessario essere competenti quando si ha a che fare con i social, anche in questo campo la comunicazione è fondamentale. Nella produzione di eventi, oltre all’artigianalità, noi ci mettiamo la qualità Louder.
Quali sono oggi le parole chiave del mondo della comunicazione e come ci possono guidare a esplorare nuove vie?
Noi crediamo nel rispetto per il cliente, il cliente che deve fare una scelta consapevole, scegliendoci. Dal momento in cui veniamo scelti, noi lavoriamo affinché lo storytelling e l’esecution si uniscano, si sovrappongano. Abbiamo grande entusiasmo sia nei progetti lavorativi, sia nella vita.
Abbiamo collaboratori specializzati per ogni ambito di lavoro. Li scegliamo accuratamente, anche tramite selezioni universitarie, come ad esempio è successo per la LUMSA di Roma e lo IED di Torino. A volte scopriamo giovani preparatissimi, che dopo un periodo di stage, assumiamo.
Quello che manca nel mondo della comunicazione è la codificazione tra agenzie e aziende. In ambito di gare creative penso proprio che sarebbe molto utile una Magna Charta della comunicazione firmata da tutti i professionisti con tre regole principali: numero prestabilito di agenzie interpellate, tempi di realizzazione brevi e tutela del diritto d’autore. Questo per favorire un maggior rispetto del lavoro svolto dalla nostra categoria.