Roberta Rossi
Direttore Creativo Ogilvy Interactive
La tecnologia può essere di supporto alla creatività?
La tecnologia rappresenta per noi uno stimolo ad ampliare le idee creative proiettandole in ambiti meno convenzionali e questo penso non possa che giovare alla creatività stessa.
Credo però che la tecnologia non debba essere il punto di partenza nella creazione, bensì una importante risorsa a cui attingere per poterla ampliare e declinare: certo, i computer offrono innumerevoli possibilità di spaziare ma penso che il pensiero resti in ogni caso l’elemento centrale del processo creativo.
Quali sono le caratteristiche del nuovo sito progettato per Alfa 147…
Ci siamo focalizzati sui nuovi modelli della gamma Alfa Romeo per parlare di mondi inesplorati, sempre con un taglio abbastanza turistico: abbiamo infatti cercato di dimenticare il classico sito di prodotto per puntare su un brand entertainment, insistendo sulla scelta di fornire informazioni e servizi.
In questo caso il brand non si pone l’obiettivo di sedurre ma mette piuttosto a disposizione servizi, intrattenendo, creando complicità con gli utenti. L’informazione non avviene dall’alto verso il basso, ma nel modo più orizzontale possibile: infatti preferiamo parlare non di community ma piuttosto di network di individui con un legame attivo, a cui dare e chiedere consigli, informazioni, pareri personali.
Siete stati anche impegnati in un progetto con profilo sociale…
Per Amref ci è stato richiesta una ristrutturazione di contenuti e tecnologie con l’obiettivo di rientrare in un percorso completo e integrato. Abbiamo quindi creato un nuovo progetto di comunicazione, puntando su informazioni supportate da un visual di forte impatto, con importanti aree di interazione e servizi agli utenti: il sito che ne è derivato è risultato molto più interattivo di quello precedente.
Credo che il tema sociale sia molto delicato: in questo caso, pur avendo la possibilità di offrire informazioni in modo condivisibile, abbiamo preferito comunicare in modo chiaro e diretto, evitando di coinvolgere il navigatore attraverso sensi di colpa. Abbiamo quindi optato per una comunicazione integrata sorridente e piacevole, cercando in questo modo di rendere partecipe l’utente, per poi eventualmente indurlo a decidere se e come contribuire.
Il coinvolgimento dei giovani creativi vi facilita nell’essere all’avanguardia creativa?
La principale criticità è indubbiamente la contaminazione fortissima dei nuovi media, ovvero il cosiddetto multitasking che crea maggiore apertura mentale a chi sa gestirlo, ma rischia di creare invece grande confusione e dispendio di energie a chi non è in grado di operare su più fronti contemporaneamente. I giovani oggi hanno desiderio di cambiamento e sono talmente contaminati dalle nuove tendenze che talvolta rischiano di perdersi e di perdere di vista l’obiettivo principale, che rimane sempre quello di fare comunicazione.
In conclusione: un augurio per il futuro della comunicazione?
Riflettiamo sul fatto che il mondo sta cambiando davvero. La nuova tendenza è quella di allargare la mente e smettere di vedere la comunicazione in modo antico, per badare a cose più concrete e magari meno fashion, senza comunque dimenticare l’appeal. Comunicazione è parlare alla gente.