Enrico Soci
Executive Producer Controcampo Produzioni
Quale è oggi il significato del termine creatività ?
Nelle culture e nelle economie occidentali la creatività assume un ruolo sempre più centrale. Per combattere sistemi economici dotati di forza lavoro molto più economica e capacità di reazione sempre maggiore è necessario lavorare con cicli di vita dei prodotti spezzati. Cicli in cui la fase di maturità del prodotto non esiste più, sostituita - di volta in volta - da nuovi prodotti che ridefiniscono il mercato. Il motore di economie che fanno leva sulla capacità di innovare e di sorprendere non può che essere la creatività. La creatività, vissuta come “un errore in grado di ridefinire le regole”, è da sempre la forma più alta del pensiero umano. Il pensiero creativo è alimentato dalla curiosità, dalla fantasia dalla capacità di stupirsi e di emozionarsi. Non esistono scuole in cui si insegna, ma contesti in cui si esalta o si deprime. Le contaminazioni laterali, gli ambienti aperti, gli stimoli continui nelle direzioni più disparate, sono il terreno in cui si esprime al meglio. Al contrario, l’iperspecializzazione, l’ignoranza, l’invidia, la fredda formalizzazione dei processi, rappresentano il veleno della creatività. Le nuove tecnologie - rendendo sempre più accessibili mezzi e strumenti – offrono elementi di forte fertilizzazione della creatività. E’ necessario inserire nelle nostre organizzazioni persone che, attraverso la propria capacità di essere discontinue, conferiscano decise accelerazioni ai processi. Sono senz’altro più difficili da gestire, ma al tempo stesso possono rappresentare il motore del successo. Le persone di intelletto risolvono i problemi. I geni li scoprono…
Quale il ruolo della Formazione professionale nel mondo della comunicazione?
Nelle strutture che si occupano di comunicazione si assiste - in genere - ad un doppio fenomeno. Da un lato si affacciano sempre più giovani impazienti di scalare le gerarchie. Dall’altro le persone che ricoprono ruoli di responsabilità considerano i giovani un rischio potenziale, proprio per la loro capacità - figlia della cultura della tecnologia e dei computer - di essere veloci ed intuitivi. E’ necessario che questi due fenomeni cessino di essere in conflitto tra loro, per mettersi l’uno al servizio dell’altro. Cerchiamo giovani capaci. Il più delle volte sono proprio i più umili. E mettiamo al loro servizio la nostra esperienza. Riusciremo così a dar corpo alle loro idee e a velocizzare i nostri processi.
Che cosa caratterizza oggi il mondo della comunicazione pubblicitaria?
Il ruolo sempre più centrale della Marca impone alla comunicazione l’obiettivo di essere sempre in perfetto equilibrio tra promozione del prodotto e contributo alla costruzione della Marca stessa. Solo marchi che fanno sognare riescono - con prodotti distintivi - ad accedere a quei consumatori che acquistano in modo non puramente razionale. Consumatori che attribuiscono ai prodotti stessi una carica onirica molto forte, e, che proprio per questo, sono disposti a spendere di più. Le economie occidentali dovranno offrire sempre di più prodotti che - grazie alla propria capacità di emozionare - riescano a soddisfare i desideri. Lasciando il soddisfacimento dei bisogni a chi persegue solo economie di scala. In un contesto di questo tipo è evidente come la comunicazione, nelle sue forme più disparate e più nuove, sia fondamentale per innescare processi emozionali. Proprio per questo essa stessa deve avere al suo interno un forte potenziale di novità. Assistiamo - forse per la prima volta nella storia della comunicazione - a clienti che, talvolta, piantano il paletto più avanti. Che richiedono proposte più azzardate di quelle che giungono dalle agenzie /case di produzione.
Parliamo ora dei riconoscimenti che avete ricevuto quest’anno...
I nostri tre lavori premiati quest’anno da Mediastars sono film di prodotto. Non si tratta, quindi di film destinati a campagne televisive. Rispondono all’esigenza delle aziende di presentare nuovi prodotti ai mezzi di comunicazione in occasione del lancio commerciale e – in seconda battuta – al pubblico, attraverso i punti vendita, le fiere, internet, etc.. In generale questi lavori sono caratterizzati dal poco tempo a disposizione per la realizzazione e dal budget limitato (non irrisorio ma certamente contenuto). Per questo si è cercato di puntare su idee “forti”. Non potendo mettere in campo un grande apparato produttivo ci si è concentrati soprattutto sulla creatività, sulla capacità di emozionare proprio partendo dal prodotto. Del resto queste sono le condizioni in cui Controcampo riesce a dare il meglio di se. Si è optato per troupe ridottissime. In alcuni casi regista e direttore della fotografia/operatore, proprio come nel documentarismo d’assalto. Questo atteggiamento traspare anche nei film. Dona un forte sapore di presa diretta, di realtà non contraffatta. E’ capitato così di girare alcune scene di Aprilia Tuono 1000 R in una fabbrica di alluminio abbandonata da oltre 30 anni e di essere avvicinati da un gruppo di ricercatori che ci ha messo in guardia sulla pericolosità dei residui tossici presenti nel sito. Eravamo imbrattati dalla testa ai piedi, ma troppo entusiasti della fatiscente scenografia. Così abbiamo concluso il lavoro. Nei giorni successivi denunciavamo tutti degli strani sintomi…
Come sono nati questi progetti?
Si è cercato in tutti i tre casi di esaltare la carica emozionale dei prodotti: si è puntato sull’aggressività dark e trasgressiva per Aprilia Tuono 1000 R; sullo stile e sul design per Moto Guzzi Griso 1100; sui contenuti innovativi e tecnologici per Hidden Power Diadora. Le maggiori difficoltà hanno riguardato tempi e budget. Ma spesso i limiti sono il migliore stimolo per la creatività. Così ci siamo messi in campo senza il filtro dell’apparato, girando come fosse il film della nostra vita. Per questo il lavoro è stato gestito internamente. Abbiamo attinto all’interno di Controcampo per tutti i ruoli chiave: creativo, copy, regista, direttore della fotografia, montatore, musicista, grafico. Si è lavorato a stretto contatto con il cliente, modificando velocemente i progetti ma senza mai perdere di vista l’idea originale. Alla fine la nostra soddisfazione si è specchiata in quella dei clienti. I lavori hanno avuto (e continuano ad avere) un utilizzo molto superiore a quello per cui erano stati pensati.
Quali sono stati per voi gli aspetti più soddisfacenti della produzione di questi filmati?
La maggiore soddisfazione è stata, senza dubbio, la soddisfazione dei clienti. Più in generale il piacere di tornare a girare con troupe leggerissime e con grande libertà, come nel documentario. Ci siamo permessi il lusso di aspettare le condizioni meteorologiche desiderate. E non è mancata la fortuna. Per una scena di Aprilia Tuono avevamo bisogno della pioggia. Le previsioni la annunciavano. E, regolarmente, quando sul set tutto era pronto il temporale è arrivato. Alla fine: bagnati ma felici. Nessuna pioggia artificiale avrebbe potuto eguagliare l’effetto di quello scroscio naturale.
Come si è espressa la creatività nei progetti che avete realizzato?
Senza dubbio in tutti i tre film la creatività ha rappresentato il migliore valore aggiunto offerto da Controcampo. Poi la perfetta coesione tra regista e direttore della fotografia/operatore. Tanto che, nel caso di Aprilia Tuono, alla fine la regia è stata firmata a quattro mani. Si è cercato, inoltre, di utilizzare la grafica in modo narrativo, non come semplice espediente decorativo. In Hidden Power Diadora questo ha permesso di giostrarsi tra la dimensione reale e quella microscopica. In Moto Guzzi Griso ha contribuito a definire il prodotto come elemento di stile all’interno del tessuto urbano, al pari degli edifici storici e dei miglior esempi di architettura contemporanea. Abbiamo poi proseguito nella ricerca sull’uso del sonoro come fondamentale elemento narrativo/emozionale.
Com’è nata la vostra casa di produzione?
Controcampo nasce dall’aggregazione di cinque professionisti, tutti molto diversi tra loro per formazione (teatro, cinema, televisione, pubblicità…). Assomiglia un poco ad una cooperativa. Proprio le diverse personalità in campo rappresentano la migliore ricchezza della nostra casa di produzione. “Dallo scontro nasce la creatività” è stato scritto, anche se nel nostro caso più che di scontro si può parlare di confronto. L’atteggiamento artigianale verso ogni lavoro, il bisogno di ottenere la qualità anche con tempi e budget ridotti all’osso, la duttilità, sono per noi una scelta ed una vocazione. Una peculiarità di Controcampo è quella di poter offrire al cliente – se richiesta -anche la creatività. Nei film di prodotto o istituzionali poter avere un solo referente si rivela spesso un vantaggio molto apprezzato dai clienti. Ci sta dando grandi soddisfazioni anche l’aver sviluppato il settore degli eventi dal vivo (presentazioni, fiere, convention, mostre, meeting) di cui curiamo l’ideazione, la produzione, l’allestimento tecnico e la regia.
Come definirebbe questa fase della vostra storia?
La nostra è una fase di trasformazione e di crescita. La trasformazione è determinata soprattutto dall’ingresso di molti giovani nello staff (e, con loro, di nuove idee, stili, contributi…), ed è imposta da un mercato in continua evoluzione. La crescita è il frutto della credibilità che abbiamo saputo costruirci in tanti anni di attività (Controcampo nasce nel 1990). Così oggi possiamo soddisfare le esigenze di aziende dinamiche, pronte ad affrontare sfide di comunicazione con strumenti e modalità nuovi, capaci di cogliere occasioni anche improvvise. A volte penso che la cosa che più ci piace fare sia la musica, dato che gran parte dello staff (perfino in amministrazione!) ha una seconda vita da cantante o musicista. In fondo assomigliamo ad una band che si diverte a creare immagini e suoni.
Come state affrontando l’evoluzione del settore, in particolare la sfida tecnologica?
Stiamo affrontando il passaggio tecnologico all’alta definizione (ripresa e postproduzione). Ma la maggiore attenzione – come sempre - è rivolta alle persone, ai nuovi talenti. Sosteniamo nella propria attività giovani film makers, festival del settore, collaboriamo alla realizzazione di corsi di formazione. Nell’ultimo anno ci siamo confrontati anche con la produzione seriale per televisioni digitali. Ogni sfida nuova è stimolante… Il sogno, in fondo, è quello di continuare ad esprimerci in ogni lavoro che affrontiamo. Magari realizzando più spesso i progetti che abbiamo nel cassetto, soprattutto documentari. Per il gusto di confrontarci con noi stessi. Per un’intima e personale emergenza espressiva.
Concludiamo con un augurio al mondo della comunicazione...
Il nostro augurio è quello di contribuire a scoprire e a far scoprire la ricchezza della semplicità.