Angela D'Amelio
Direttore Creativo - Carta e Matita
Per iniziare vorremmo chiederle di delineare le principali caratteristiche della vostra agenzia, parlandoci della sua storia, del suo presente e, soprattutto del suo futuro.
Carta e Matita rivela la propria filosofia sin dal nome: il nostro team infatti è molto legato all’aspetto manuale della progettazione, quello che prevede l’uso di un foglio di carta e una matita ben appuntita. Nonostante l’utilizzo di tutte le migliori tecnologie, che ci aiutano a realizzare campagne competitive, crediamo molto nell’importanza di una fase iniziale che delinei un progetto preciso, che non diventa operativo sino a che non si è tutti convinti di quello che è stato ideato sulla carta. Sono fiera di essere riuscita a conservare ancora queste modalità operative, trasmettendole anche al mio giovane team. Altra caratteristica sostanziale di Carta e Matita è la flessibilità di ruoli al suo interno e la dimensione quasi familiare che la contraddistingue; è una fortuna avere una dimensione ridotta rispetto alle grandi agenzie che ci sono sul mercato, perché questo ci permette di essere interlocutori più vivaci, apprezzati e altrettanto professionali.
Come definirebbe questa fase della vostra storia? che cosa sta facendo l’azienda? che cosa soprattutto vi piace fare?
Carta e Matita sta crescendo. Poiché però il concetto di crescita è troppo spesso legato esclusivamente al fatturato, preferisco dire che stiamo maturando. Questo significa che possiamo finalmente, dopo molti anni di duro lavoro, fare le nostre scelte con più libertà, senza pensare primariamente alle loro conseguenze economiche. Abbiamo la fortuna di poterci rivolgere a un’ampia gamma di possibili clienti: riusciamo infatti ad avere la flessibilità necessaria per adattare la nostra offerta a differenti budget, senza penalizzare le piccole aziende che desiderano comunque fare una campagna stampa o un sito web di qualità. La nostra passione è la comunicazione in tutte le sue forme. Per questo motivo la nostra offerta è varia ed eterogenea, e va dal più classico below the line al web, dagli allestimenti fieristici e museali all’ufficio stampa, dalle campagne di adv sui tram ai video emozionali ecc.
Come state affrontando l’evoluzione del settore, in particolare quali sono i vostri progetti e i vostri sogni?
I nostri progetti riguardano in modo particolare la possibilità di continuare in questo importante processo di maturazione al quale accennavo poco sopra, nella prospettiva di divenire una realtà sempre più conosciuta e apprezzata. Ci aggiorniamo costantemente sulle nuove possibilità tecnologiche, in particolar modo stiamo seguendo con vivo interesse gli sviluppi del digitale terrestre,per il quale intendo investire sulla formazione di risorse interne. Il nostro sogno per il futuro è sempre quello di non tradire le nostre convinzioni e il nostro spirito, per continuare a lavorare con la stessa passione che ci ha animati e spinto in tutti questi anni.
Ora vorremmo approfondire alcuni temi che ci sembrano cruciali, ad esempio: che senso ha oggi il termine ‘creatività’ ?
La creatività oggi è cambiata enormemente rispetto a quando ho iniziato a lavorare nel settore. Ricordo la grande fatica che costava a tutti noi giovani creativi produrre il semplice layout di una campagna: era composto tutto manualmente e ogni errore voleva dire rischiare di dover buttar via il lavoro di giorni. I clienti tenevano in considerazione queste modalità di produzione, poiché sarebbe stato impensabile ottenere in tempi ragionevolmente brevi una gran quantità di alternative: oggi mi sembra che troppo spesso vengano invece richieste continue modifiche inessenziali, con la produzione schizofrenica di decine di proposte che si differenziano fra loro solo di dettagli minimi e impercettibili. Ovviamente la tecnologia ha alleggerito molto il lavoro di noi pubblicitari, ma non credo l’abbia reso qualitativamente migliore, anzi. Spesso accade di vedere campagne costruite male, ideate forse in maniera frettolosa e senza la necessaria attenzione, frutto probabilmente di una creazione altrettanto frettolosa e imprecisa. Mi è capitato di vedere giovani art lavorare direttamente sullo schermo del computer, andando a visionare i grandi archivi fotografici alla ricerca di un’idea e non, come dovrebbe essere, di un’immagine che all’idea si adattasse. Credo che nei prossimi anni si assisterà a un’esasperazione di questa tendenza alla creatività veloce e poco pianificata; per questo insisto molto che il team creativo di Carta e Matita utilizzi il computer solo come ultima risorsa del processo creativo.
Il secondo tema è la Formazione: che ruolo hanno oggi i giovani nel mondo della comunicazione? cosa consigliare a chi intende affacciarsi al mondo della pubblicità?
I giovani sono essenziali. Io credo molto nelle nuove generazioni, al punto da aver accettato la richiesta dello IED di fare da insegnante a due classi di ragazzi del terzo anno di Art Direction. Il team di Carta e Matita è formato da ragazzi giovani, e questo è uno dei nostri punti di forza maggiori. Detto ciò, devo dire comunque che sempre più spesso mi imbatto in ragazzi giovani, in possesso quasi sempre di una laurea triennale in una disciplina legata al mondo della comunicazione, che hanno grandi problemi a inserirsi in un ambiente lavorativo con umiltà e voglia di imparare. La cosa mi colpisce particolarmente tenendo conto del fatto che la mia filosofia è quella di retribuire adeguatamente gli stage e di prospettare a tutti la possibilità di essere assunti, se meritevoli.
Infine, per quanto riguarda l’ultimo tema che abbiamo scelto di approfondire in occasione del decennale della nostra iniziativa, vorremmo chiederle la sua opinione sullo Sviluppo delle nuove tecnologie: che ruolo hanno e come sta cambiando la comunicazione pubblicitaria per adeguarsi alla situazione?
Posso dire che la situazione del mercato italiano è sconfortante, se si pensa che le agenzie spesso sono costrette a svendere il proprio lavoro pur di conquistare un cliente. In un contesto di crisi le spese pubblicitarie sono fra le prime ad essere oggetto di pesanti tagli, e questo porta ad avere un mercato in stallo, in cui i pochi investitori preferiscono compiere scelte prudenti e tradizionali e non rischiare di sperimentare nuove vie. La pubblicità si sta adeguando con una certa velocità, riproponendo formule e modelli ripetitivi e spesso di riciclo, ma questa strategia mi sembra non essere una vera e propria scelta quanto piuttosto un adattamento necessario alla crisi generalizzata che stiamo vivendo. Spero che da tutto ciò possa nascere un nuovo modo di vivere la comunicazione, che passi di più attraverso le piccole e medie agenzie.
Vi chiediamo ora di parlarci della vostra campagna segnalata nell’ultima edizione del premio raccontandoci qualche particolare, qualche retroscena o aneddoto, il modo in cui voi personalmente l’avete vissuta...
Carta e Matita collabora da molti anni con il Museo Poldi Pezzoli e con il Palazzo Reale di Milano. L’agenzia ama l’arte in ogni sua forma ed è sempre felice di mettere a disposizione la creatività per progetti culturali di ampio respiro. La Mostra “A Caccia in Paradiso Arte di Corte nella Persia del ‘500” è stata un evento di vasta risonanza nel nostro paese: per la prima volta sono stati infatti esposti pezzi rarissimi provenienti dalla Persia del 1500. In una prima fase del lavoro Carta e Matita ha affiancato le due strutture museali elaborando innovative strategie di comunicazione; in seguito si è attivata (in modalità “no-profit”) per realizzare gli strumenti adeguati per la presentazione alla stampa: una cartellina molto particolare che è stata grandemente apprezzata. Oltre a occuparsi della creatività, l’agenzia ha individuato gli sponsor che hanno fornito la carta e la stampa. A tal proposito, ci tengo a ringraziare il Gruppo Cordenons per aver donato la carta Stardream, senza la quale non saremmo riusciti ad ottenere un effetto così prezioso ed elegante.
Concludiamo con un augurio al mondo della comunicazione...
L’augurio migliore che mi sento di fare è che in futuro si cominci a riconoscere il valore di una comunicazione onesta e trasparente, che sappia farsi apprezzare ed essere efficace senza dover ricorrere a provocazioni sempre più chiassose.