Marco Malfi Chindemi
Consumer Playmaker: Nella delicata fase d’arrivo presso l’audience di riferimento, quali sono le condizioni che regolano la buona ricezione del messaggio?
Marco Malfi Chindemi
Owner presso ROSSOFILM
L’utente come percepisce la diversa tipologia di messaggi nell’affollamento quotidiano degli avvisi pubblicitari? Quale tipo di engagement risulterà maggiormente gradito?
Faccio il producer da tanti anni e vedo cambiate molte cose certamente. Quello che non vedo cambiato però è l’efficacia della comunicazione. Il che significa che se il progetto comunicativo è bello, di una certa qualità il messaggio è efficace, se il progetto è brutto seppur con nuove tecnologie, la comunicazione sarà inefficace: fare comunicazione implica una responsabilità, una deontologia professionale, una qualità che riguarda diversi aspetti, perché fare comunicazione è un'operazione che coinvolge molti soggetti, molti settori, molti agenti e non solo ma arriva e coinvolge diversi sensi. Per cui quando si fa brutta comunicazione (vuoi di un prodotto scadente, vuoi approfittando di un trend, vuoi "imbrogliando" il consumatore...) si ha una responsabilità, la comunicazione è una brutta comunicazione che approfitta solo dell'ignoranza delle persone. La comunicazione nella nostra società è fondamentale quanto il mangiare. Ormai siamo andati oltre nell'evoluzione in cui la cultura alfabetica è integrata sempre di più da una cultura audiovisiva. Per questo sono convinto che si debba parlare di comunicazione responsabile e del dovere di fare bei progetti. Anche perché i bei progetti funzionano meglio, durano di più, si sedimentano nei nostri cervelli. La rivoluzione digital è stata impattante perché ha spostato verso il consumer l’idea che possa creare/scegliere/ contenuti, facendolo sentire più importante. Gli influencer così vengono percepiti come qualcuno che è stato più bravo o fortunato di noi nel fare successo. Li sentiamo degli “amici” di alto livello ma che condividono con noi e come noi, determinati contenuti: semplici, immediati, naturali. In una parola più elementari. Credo quindi che la comunicazione si possa dividere in due grosse macro aree: quella che cerca di simulare/sfruttare alcuni testimonial/influencer e quella che comunica delle storie, degli stili, dei mondi.
Spesso non ci accorgiamo di quanto gli algoritmi stiano pilotando le nostre scelte attraverso l'utilizzo dei Big Data. Quale sarà Il futuro della comunicazione? Sarà esclusivamente Data Driven o c’è la possibilità di una svolta creativa Human Driven?
Il mondo del web ha sicuramente aiutato le aziende ad essere più precise e capillari negli usi e consumi di ciascun consumatore. Il target si è andato a focalizzarsi sul singolo. Quindi ben vengano i suggerimenti spontanei di hotel a Berlino se ho comprato un biglietto aereo era la capitale tedesca. Senza sfociare nella violazione della privacy ovviamente. Altra cosa però come dicevo anche prima è la comunicazione diretta umana, di stile di vita, della capacità di raccontare storie e sogni. L'idea di poter raccontare il "mito" non morirà mai, abbiamo bisogno di sognare, fantasticare, immaginare sempre. E questa tensione non potrà morire mai.
All’interno di un mercato sempre più esigente e competitivo, l’elemento cardine per le aziende resta la reputazione, attraverso la quale sono quotidianamente sotto esame da parte dei consumatori. La sostenibilità può aggiungere personalità al brand, suscitando un interesse più marcato nelle nuove generazioni?
Credo che l’uomo abbia sempre bisogno di storie da raccontare ma soprattutto da sentire. I temi ambientali oltre che essere un tema etico, hanno aperto un nuovo filone di racconti a cui prima non si prestava caso. Dall’altra parte le scelte dei consumatori si stanno evolvendo e per alcuni, non per tutti, comprare in modo etico è diventato importante. Torno quindi a quello che scrivevo sopra e cioè che la capacità di costruire dei mondi di comunicazione a cui aderire è diventato molto importante. Le mode passano velocemente, come molti personaggi più o meno famosi. I mondi di riferimento rimangono perché vanno più in profondità. Certo una comunicazione intelligente, costa anche di più…