Gianluca Adami
Emotional Branding: comunicare attraverso i cinque sensi
Oggi la sfida per il brand è provocare emozioni in ognuno di noi con un coinvolgimento a 360 gradi
Gianluca Adami
Titolare e strategic planner Clab Comunicazione
Quanto è importante valorizzare le nostre sensibilità per essere ricordati? Come sviluppare il sesto senso, la scintilla che accende le passioni e attira gli interessi in comunicazione? Il fattore umano in comunicazione dove può portarci?
Penso che i cinque sensi siano fondamentali perché in comunicazione è importante evocare, suggerire, coinvolgere. Negli eventi ad esempio possono essere coinvolti tutti quanti i sensi, mentre per altri media come la radio riusciamo a utilizzarne uno solo.
Ad ogni modo credo che siano tutti ugualmente fondamentali.
Come utilizzare la tecnologia per offrire una comunicazione più completa? Quanto il fattore umano riuscirà a guidare questo cambiamento integrando i rapporti in carne ed ossa con quelli virtuali? Qual è il destino dell’ADV classico in questo senso?
La tecnologia oggi può essere certamente d’aiuto, con il rischio di frantumare l’attenzione e creare a volte dei fraintendimenti. Non scordiamoci che dietro la tecnologia ci sono le persone: non è la macchina fotografica digitale a fare la differenza, ma l’occhio del fotografo. In ogni caso la tecnologia non deve essere preponderante verso l’umanità del messaggio.
Quanto è importante oggi estendere la propria immagine su diversi settori? Quali sono i casi di successo più eclatanti? Come ridurre il rischio di perdere valore in questa delicata operazione?
Ciascun brand ha un’identità e un posizionamento. Attualmente è necessario essere flessibili e ampliare la linea di prodotti, ma non dobbiamo rischiare di andare in contrasto con la nostra identità: scoprire nuove nicchie di mercato, è sicuramente un buon risultato ma credo occorra tenere sempre come faro il posizionamento del marchio e la propria identità.