MEDIASTARS - Il Premio Tecnico della Pubblicità

Andrea Checcarelli
Social media manager presso Marcantonini

Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?

Il professionista deve essere bravo a far fondere in maniera adeguata rispetto al marchio che gestisce il concetto di viralità ed il concetto di immagine singola, unica, a seconda ovviamente di quello che è il target concordato con l'azienda di cui si gestisce il marchio. Distinguersi, ma "infilarsi" in maniera molto reattiva nella contemporaneità, nelle discussioni che emergono quotidianamente, soprattutto nei social. Aggiornarsi ed aggiornare continuamente.

Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?

Sicuramente il content marketing è una risorsa importante per le aziende. Ovviamente al momento i social, soprattutto facebook e linkedin, sono i mezzi ideali per ingaggiare gli utenti. Il concetto di ingaggio non è solo diretto, misurabile in statistiche di prodotti venduti o di contratti fatti attraverso i social o il web, ma anche in ricadute indirette di "positività" del marchio. Credo che dal web e dai social si pretenda troppo, rispetto agli altri tipi di pubblicità, al momento molto più onerosi sotto il profilo dell'investimento iniziale e meno redditizi, specie se il target a cui ci si rivolge è un target di Under 40.

Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?

Bisogna assolutamente evitare di pubblicare contenuti che incitino all'odio, alla divisione ed alla discriminazione di qualcuno o qualcosa. Essere sempre "politically correct". Oltre ovviamente ad evitare errori grammaticali e/o sintattici nelle pubblicazioni che possono dare vita a degli "epic fail" memorabili nell'era dei social e macchiare l'immagine di un soggetto o di un prodotto per giorni, mesi, se non anni!